La settimana scorsa il Comune di Pollica, grazie alle attività del Future Food Institute, ha ospitato un interessante dibattito sulla ricerca, promozione, tutela e valorizzazione degli aspetti autoctoni delle culture del Mediterraneo con la partecipazione di Massimo Zaccardelli e Rosa Pepe del CREA – Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo ed Edmondo Soffritti dell’Azienda Agricola Rigenerativa “La Petrosa”.
Gli autorevoli esperti del CREA hanno raccontato l’importante lavoro che stanno portando avanti con il progetto ABC, che intende mettere in sicurezza le varietà locali iscritte al repertorio regionale attraverso una strategia integrata di conservazione, che include anche quella realizzata dai coltivatori custodi, per evitare che tali varietà vadano perdute. Edmondo Soffriti ha portato all’attenzione del pubblico la sua esperienza con l’Azienda Agricola “La Petrosa” dove coltiva con orgoglio e passione ortaggi, frutta, verdura e grani antichi quali Senatore Cappelli, Farro Dicocco, Monococco e Spelta, Frassineto, Germanella e Saragolla Rosso.
Le varietà di grano antico, pur avendo una resa produttiva inferiore, hanno caratteristiche di valore aggiunto: maggiore rusticità e resistenza alle avversità climatiche, qualità nutrizionali più bilanciate, oltre agli aspetti sensoriali legati ad aromi più intensi che ci riportano alle antiche memorie del Mediterraneo.
Un altro aspetto fondamentale è legato alla biodiversità assicurata da questi grani. Secondo alcuni dati del 2020, elaborati e diffusi da Coldiretti su dati Ismea, la produzione di grani antichi è in forte crescita. Un aumento della coltivazione di grani antichi che coincide con la forte tendenza a ricercare prodotti Made in Italy, costituiti al 100% da grano italiano.
Sempre secondo quest’analisi, analizzando i dati dei primi sei mesi dell’anno 2019, le norme sull’etichettatura aiutano i consumatori a scegliere consapevolmente. Infatti, con l’obbligo di indicare il luogo di origine del grano nell’etichetta della pasta, in tanti prediligono le materie prime italiane. Tracciabilità e trasparenza sono due elementi che i consumatori ricercano, premiando i produttori italiani.
L’Italia interna, con il suo immenso patrimonio artistico, paesaggistico, enogastronomico e culturale, risulta essere una risorsa immensa e se solo scegliessimo di esplorare e conoscere, invece che abbandonare, quei tanti piccoli borghi che animano lo Stivale con i loro riti, saperi e tradizioni; se decidessimo di riscoprire, non dimenticare, le nostre radici ed i valori essenziali dello stile di vita che ci appartiene, quello mediterraneo, che è oggi Patrimonio dell’Umanità; se risvegliassimo l’ammirazione per l’arte intesa come cura e capacità di nobilitare la bellezza che ci circonda. Nei territori come il Cilento, partendo da laboratori di rigenerazione ecologica integrale come il Paideia Campus a Pollica, si può vivere misurando quotidianamente, ed in ogni relazione, il potere generativo della bellezza e dei valori autoctoni dell’agricoltura mediterranea.