Troppo spesso le aree marine protette sono considerate aree di negazione e di privazione: aree particolarmente vulnerabili o danneggiate, aree in cui non è possibile pescare o transitare. Una nuova visione proviene dal Cilento e dal Comune di Pollica, con il Porto di Acciaroli e il lungomare di Pioppi. Stefano Pisani, Sindaco di Pollica, sta lavorando alla rigenerazione economica di queste aree che potrebbero trasformarsi in incredibili opportunità: Aree Marine Sperimentali, in cui il ruolo dei pescatori diventi nuovamente strategico. Pescatori custodi, protagonisti attivi della tutela di habitat critici e della biodiversità marina, raccogliendo dati fondamentali per la ricerca e concedendo al mare il tempo di rigenerarsi. Il Bacino del Mediterraneo è un’area di meravigliosa diversità, basti pensare che viene riconosciuto come il secondo hotspot di biodiversità marina e terrestre più largo al mondo. Eppure, il 20% della sua biodiversità rischia di andare persa per sempre e con essa anche l’immenso patrimonio di tradizioni e culture marittime incentrate sulla gestione sostenibile delle risorse marine. Promuovere politiche che preservino tale ricchezza è una necessità indiscussa, così come quelle forme di pesca al dettaglio, che rappresentano prospettive economiche per il territorio e per tutelare la pesca di tante specie in piccole quantità.
La proposta proveniente da Pollica, con la sinergia tra il Future Food Institute, il Comune di Pollica e il Centro Studi Dieta Mediterranea Angelo Vassallo con la creazione di un’area marina sperimentale per la pesca, la ricerca e lo studio nel tratto di mare entro le 12 miglia marine comprese tra Castellabate e Sapri appare come una progettualità davvero innovativa e sperimentale. Un vero e proprio modello in cui la sostenibilità diviene la vera opportunità per l’intera filiera ittica. Le priorità del progetto sono la promozione della tutela ambientale capillare anche attraverso la valorizzazione di pratiche ittiche in grado di salvaguardare e rigenerare gli ecosistemi marini, rafforzare il senso comunitario e il legame tra i pescatori cilentani e altri stakeholder e assicurare la sostenibilità economica delle attività di pesca. Il manifesto per il futuro del Mediterraneo, sottoscritto da numerosi sindaci della costa cilentana, potrebbe divenire un modello per la crescita economica e lo sviluppo costiero di numerose realtà del Mediterraneo.