Si arricchisce di nuovi sviluppi l’inchiesta “Malta’s Passeur”, condotta dal 2019 dalle Fiamme Gialle del comando provinciale di Treviso, dopo che nei giorni scorsi il Commissariato di polizia di Anzio/Nettuno ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di uno dei responsabili dell’ingresso in Italia di centinaia di clandestini. Questo arresto segna un ulteriore passo avanti nella lotta contro il traffico di esseri umani.
Si tratta del secondo dei tre guineani coinvolti nelle indagini condotte dal Gruppo di Treviso, che avevano scoperto come decine di stranieri, utilizzando documenti d’identità falsi, fossero entrati nel territorio italiano attraverso voli di linea da Malta, atterrando in diversi aeroporti italiani. Il trafficante di esseri umani, insieme ai suoi due complici, era già stato destinatario di un provvedimento cautelare nell’ottobre 2021, che prevedeva l’obbligo di dimora nel comune di residenza e la detenzione domiciliare nelle fasce orarie serali e notturne.
Tuttavia, dopo la notifica dell’ordinanza del Tribunale di Treviso, lo straniero si era allontanato dal suo domicilio in provincia di Napoli e si era rifugiato all’estero. Per questo motivo, nel gennaio 2022, il Tribunale di Treviso aveva emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere.
Recentemente, l’individuo si è presentato al Commissariato di Anzio-Nettuno per richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno, ed è stato in quel momento che gli agenti della Polizia di Stato, durante le operazioni di identificazione, hanno scoperto che esisteva un mandato di arresto nei suoi confronti emesso dai finanzieri trevigiani. Di conseguenza, l’uomo è stato prima condotto presso la Casa Circondariale di Velletri e successivamente trasferito nel carcere di Treviso su disposizione della Procura della Repubblica locale.
Nel frattempo, l’altro connazionale, arrestato in Francia nel novembre 2022 in seguito a un mandato di arresto europeo emesso dal Tribunale di Treviso, è stato trasferito nel carcere di Treviso.
Le indagini sull’inchiesta denominata “Malta’s Passeur” ebbero inizio nel dicembre 2019, quando due africani irregolari, provenienti da Malta, furono fermati presso l’aeroporto “Antonio Canova” di Treviso, trovati entrambi in possesso dello stesso passaporto falso, che apparteneva a un’altra persona.
Grazie all’incrocio delle informazioni ottenute tramite intercettazioni telefoniche, analisi delle liste passeggeri e delle prenotazioni dei voli delle diverse compagnie aeree, consultazione delle banche dati del Ministero dell’Interno ed esame dei conti correnti degli indagati, è stato possibile ricostruire il collaudato sistema illecito ideato dai tre guineani per introdurre clandestinamente in Italia decine di immigrati africani, utilizzando Malta come scalo.
Prima di essere definitivamente trasferiti in Italia, gli stranieri irregolari venivano condotti sull’arcipelago maltese, dove ricevevano un alloggio temporaneo fornito dagli stessi trafficanti.
Successivamente, utilizzando documenti d’identità falsi o intestati ad altre persone compiacenti, i tre organizzatori facevano imbarcare gli immigrati su voli diretti verso gli aeroporti di Treviso, Ciampino, Fiumicino, Bari, Torino, Orio al Serio, Napoli e Perugia, nonché su traghetti diretti a Catania.
È emerso che la tariffa per ogni ingresso irregolare variava tra i 450 e i 700 euro a persona. Durante le indagini, è stato scoperto che il traffico di esseri umani era ancora più esteso di quanto si pensasse inizialmente, grazie ai documenti sequestrati al trafficante in provincia di Napoli. Infatti, sono stati rinvenuti numerosi documenti d’identità e passaporti utilizzati per agevolare l’ingresso in Italia di circa altre duecento persone.