“Tutto molto bello”: l’iconica frase con cui descriveva la meraviglia del calcio (il suo amore più grande) non rappresenta affatto lo spirito con cui numerosi tifosi si sono svegliati stamane, dopo aver appreso della triste scomparsa di Bruno Pizzul, avvenuta la scorsa notte, a pochi giorni dal suo 87º compleanno.
Storico commentatore RAI, divenuto celebre per la sua inconfondibile timbrica e per una dialettica elegante, Pizzul ha accompagnato generazioni di tifosi raccontando momenti iconici della Nazionale azzurra, tra cui le Notti Magiche di Italia ’90 e la cavalcata azzurra di USA ’94, donando agli appassionati frasi celebri come «Ha il problema di girarsi», «Partiti!» o «Ed è gol!», ormai impresse nell’immaginario collettivo e nel vocabolario calcistico.
La sua voce era familiare anche ai tifosi maltesi, cresciuti con le telecronache RAI, tra cui quella della partita di qualificazione ai Mondiali del 1994, giocata il 24 marzo 1993 allo stadio di Ta’ Qali, dove l’Italia vinse 2-1 contro Malta, in un incontro in cui Pizzul sottolineò le difficoltà incontrate dalla Nazionale nel superare la difesa maltese.
Nato a Udine l’8 marzo 1938, Pizzul si è laureato in giurisprudenza ma la sua vocazione, fin da giovane, si è palesata in un amore profondo per il calcio. La sua carriera da calciatore iniziò nelle file della Cormonese, squadra parrocchiale di Cormons, per poi passare alla Pro Gorizia. Centromediano di talento, nel 1958 fu ingaggiato dal Catania, militando successivamente nell’Ischia e nell’Udinese, la sua squadra del cuore. Tuttavia, un infortunio al ginocchio mise prematuramente fine alla sua carriera agonistica.
La sua passione per il calcio non si esaurì, bensì trovò una nuova espressione nel giornalismo sportivo, iniziando la sua collaborazione con la RAI nel 1969 e diventando ben presto una presenza fissa nelle case degli sportivi italiani. Dal Mondiale del 1986 in Messico, divenne la voce ufficiale della Nazionale, accompagnando gli Azzurri in cinque Coppe del Mondo e quattro Campionati Europei fino al 2002, anno in cui l’Italia fu eliminata dalla Corea del Sud agli ottavi di finale per via del controverso arbitraggio di Byron Moreno. «Francamente, non mi pare ci sia stato un arbitraggio all’altezza della situazione», commentò Pizzul con la solita calma ed eleganza.
Pizzul non fu solo la voce del calcio, ma prestò il suo talento anche ad altri sport, commentando incontri di pugilato, tennis da tavolo, bocce, ciclismo, vela e canottaggio. La sua versatilità e il suo stile inconfondibile lo hanno reso un punto di riferimento nel giornalismo sportivo italiano.
Dal mondo del calcio, e non solo, non sono mancati messaggi di cordoglio. «Hai dato voce alle notti magiche azzurre, accompagnando milioni di italiani con competenza e passione, come un grande compagno d’avventure», ha scritto la premier Giorgia Meloni.
Hai dato voce alle notti magiche azzurre, accompagnando milioni di italiani con competenza e passione, come un grande compagno d’avventure. Sei stato la voce storica del calcio italiano, un’icona intramontabile del giornalismo sportivo, destinata a rimanere per sempre nella… pic.twitter.com/45o4CMYokn
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) March 5, 2025
Roberto Baggio, su Instagram, ha salutato Pizzul con parole semplici ma profonde: «Ciao Bruno, mancherai a tutti! La tua voce riecheggia per l’eternità», accompagnando il messaggio con il video del suo celebre gol contro la Cecoslovacchia a Italia ’90 narrato proprio dal telecronista friulano.
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La sua voce rimarrà impressa nella memoria collettiva, simbolo di un’epoca in cui il calcio era raccontato con passione, competenza e quel tocco di poesia che solo lui sapeva infondere, divenendo indimenticabile per milioni di tifosi, che oggi pagherebbero di tasca propria per sentire ancora una volta:
«Signori all’ascolto, buonasera. Siete collegati in diretta con lo stadio…»
Il Corriere di Malta si unisce al dolore della famiglia Pizzul, dei suoi 11 nipoti e della moglie Maria, che gli è sempre stata accanto.
(in copertina, da sinistra Bruno Pizzul negli anni novanta in compagnia di Nando Martellini, suo predecessore nelle telecronache Rai della Nazionale italiana, credits: Wikipedia)
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