È una polemica che non si placa, anzi, quella sui circa 70 studenti bloccati a Malta dopo che in 21 sono risultati positivi al test COVID-19.
Della vicenda si è occupato anche il quotidiano Corriere del Mezzogiorno (edizione campana del Corriere della Sera) che ha raccolto lo sfogo rabbioso della madre di una 17enne di Portici (Napoli) che si è addirittura rivolta all’avvocato per denunciare una situazione incresciosa.
«Sa qual è stato il pranzo di mia figlia oggi? – ha dichiarato la donna al Corriere – Un panino e una banana verde. Verde, quindi immangiabile. E da due giorni è così. Lei e i suoi amici sono stati abbandonati a loro stessi in un albergo di Malta da quando, giovedì scorso, è risultata positiva al COVID».
Il gruppo è composto da ragazzi provenienti da tutta Italia, i campani sono 9: erano arrivati a Malta per un viaggio studio, finanziato in parte dall’INPS (per i figli di dipendenti pubblici), seguiti per l’aspetto organizzativo dall’agenzia “Giocamondo” di Ascoli.
La madre della 17enne di Portici si è rivolta anche alla Farnesina: «Purtroppo – ha riferito al Corriere – con scarsi risultati: il ministero degli Esteri si è attivato, sì, con una telefonata all’ambasciata italiana a Malta, cosa per la quale ringrazio la funzionaria che mi ha assistito, ma poi nulla è successo; ho scritto a Luigi Di Maio, al governatore Vincenzo De Luca e anche al sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo. Nessuna risposta. Una situazione gravissima di disinteresse. Ci sono minori abbandonati a loro stessi».
La donna ha inoltre raccontato come sua figlia ha scopetto di avere il COVID: «È partita il 25 giugno per un viaggio-studio; la destinazione era Londra, poi l’Inghilterra non ha accettato ingressi e si è ripiegato su Malta, dopo aver evitato Dubai. Tutti i ragazzi fanno il loro percorso-studio. Mercoledì 7 luglio, mentre è in classe al St. Martins college mia figlia sviene, cosa che appurerò dopo, lei non mi aveva detto nulla per non farmi preoccupare; un medico maltese le fa un tampone veloce, esito negativo. Abbozza una diagnosi raccogliticcia: forse gli sbalzi di temperatura fra il caldo di fuori e l’aria condizionata delle stanze».
Ma i sintomi aumentano e il giorno dopo la sottopongono al tampone molecolare che dà esito positivo. I controlli vengono estesi agli altri componenti del gruppo e si scopre che i contagiati sono 21.
«Ed è qui – continua la mamma della ragazzina di Portici – che comincia il calvario. Prima di tutto, positivi e negativi vengono tenuti nelle stesse stanze; nessuna separazione. Chiusi in condizioni difficili: senza acqua anche per l’intero giorno; senza medicine se non quelle portate da casa per gestire i piccoli sintomi di una febbre o di un mal di testa; sempre senza che nessuna delle autorità italiane si facesse viva. Un comportamento, quello del personale dell’hotel Qawra, inqualificabile. Vuol sapere il pranzo di mia figlia? Un panino e una banana verde; immangiabile. Ieri il pranzo è consistito in pietanze messe tutte nello stesso piatto di plastica, appoggiate a terra davanti all’uscio della camera con due forchette anch’esse di plastica, così che i ragazzi potessero mangiare dallo stesso piatto. Un altro giorno, una misera scodella di pasta al forno. Siamo lasciati allo sbando, tutti noi genitori qui in Italia, e loro, i ragazzi, lì a Malta».
Adesso dopo il danno potrebbe arrivare la beffa. Perché non si è ancora risolto il mistero su chi debba pagara la permanenza nell’hotel di Qawra e chi debba accollarsi il costo dei pasti, considerando che nel prezzo è prevista solo la prima colazione.
Viziati ed egoisti! Chi li ha detto di andar in vacanza nel bel mezzo di una pandemia?! Cosa si aspettavano? Un trattamento a tappeto rosso? Ma va!
Sig Anna Rossi, Lei ha perfettament ragione. Questi ragazzi hanno rischiato la loro salute pur contaminando l’isola. I genitori dovrebbero essere stati piu saggi…… non si viaggia, tanto meno si mandano preziosi minori lontani da casa loro Durante una pandemia, anche perche i casi qui a Malta erano zero, e adesso dobbiamo comminciare da capo. Augoro guarigione e piu saggezza a tutti.