La guerra toglie all’Ucraina l’Eurovision 2023. La prossima edizione del festival musicale si terrà infatti nel Regno Unito. La notizia arriva dal ministro della Cultura del governo britannico, Nadine Dorries.
Troppo rischioso svolgere la manifestazione in Ucraina, che avrebbe il diritto di ospitare l’evento in virtù della vittoria nell’edizione 2022, svoltasi a Torino. Queste le dichiarazioni ufficiali di Dorries, riportate dal giornale italiano La Stampa: «In seguito alla richiesta della European Broadcasting Union e delle autorità ucraine, sono lieta di annunciare che la Bbc ha concordato di subentrare per ospitare il festival dell’anno prossimo. Mi duole che questo sia dovuto alla prosecuzione del bagno di sangue perpetrato dalla Russia e al fatto che questo renda impossibile all’Ucraina ospitare l’evento, come sarebbe loro dovuto. Noi comunque onoreremo lo spirito e le diversità che animano la competizione e, più importante di tutto, faremo risaltare la recente vittoria dell’Ucraina a Eurovision 2022 e la sua creatività».
Il Regno Unito potrebbe definirsi l’erede naturale del Paese per ospitare l’evento, in quanto secondo classificato all’Eurovision di quest’anno con il cantante Sam Ryder.
Nelle scorse settimane il governo britannico si era già offerto di subentrare all’Ucraina come organizzatore dell’evento, in caso di necessità. Un’offerta amichevole e non una pretesa, in quanto lo stesso Boris Johnson, in numerosi colloqui con il premier Zelensky ha sempre ribadito il loro diritto ad avere la paternità dell’evento, invitando il governo ucraino a prendersi il tempo necessario per prendere una decisione, in relazione all’evolversi del conflitto con la Russia.
La kermesse canora più importante d’Europa torna quindi nel Regno Unito dopo 25 anni: l’ultima edizione britannica è infatti datata 1998, quando fu la città di Birmingham a ospitare l’Eurovision.
La decisione dell’Ucraina di cedere l’onore e l’onere di ospitare il festival è ormai definitivo, nonostante le proteste dei vincitori, i “Kalush Orchestra”. Il frontman del gruppo Oleh Psjuc ha infatti espresso il proprio disappunto sui social: «Vogliamo ospitare l’Eurovision. Non siamo d’accordo con questa decisione e chiediamo all’EBU di darci tempo, dimostreremo che si può fare».
Parole alle quali fanno eco le dichiarazioni del ministro della Cultura ucraino Oleksandr Tkachenko: «Crediamo di avere motivi per condurre ulteriori discussioni sulla ricerca di una soluzione che soddisfi tutti. Possiamo rispettare tutti gli impegni». Niente da fare, però, a quanto sembra.