Il dissidente russo considerato l’oppositore numero uno di Vladimir Putin, Alexei Navalny, è morto nella giornata di oggi a circa duemila chilometri da Mosca nella colonia penale artica di Kharp, nell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, dove si trovava rinchiuso dal gennaio 2021 per scontare una pena detentiva pari a 19 anni.
A riferirlo un comunicato del dipartimento regionale del Servizio penitenziario federale russo secondo cui Navalny, dopo una passeggiata tra i corridoi del penitenziario, avrebbe risentito di un malore che non gli avrebbe lasciato scampo, nonostante i tentativi di rianimazione.
Più specifica la tv di stato Russia Today che parla di una trombosi a causare il decesso del 47enne, mentre il Cremlino scaccia qualsiasi “retro-pensiero” di un omicidio di Stato, con il portavoce Dmitry Peskov che ha confermato l’avvio nelle prossime ore degli accertamenti per determinare le cause dell’improvviso decesso.
Mentre Kira Yarmish, avvocato di Navalny, è partita in direzione della prigione per cercare di carpire ulteriori informazioni in merito alla scomparsa del dissidente, dall’Unione Europea si sono sollevate numerose reazioni alla notizia, a partire dalle dichiarazioni della presidente Ursula von der Leyen:
«Putin non teme altro che il dissenso del suo stesso popolo. Un triste promemoria di ciò che rappresentano Putin e il suo regime. Uniamoci nella nostra lotta per salvaguardare la libertà e la sicurezza di coloro che osano opporsi all’autocrazia. Il mondo ha perso un combattente il cui coraggio riecheggerà per generazioni, la Russia gli ha tolto la libertà e la vita, ma non la dignità»
Deeply disturbed and saddened by news of the death of Alexei Navalny.
Putin fears nothing more than dissent from his own people.
A grim reminder of what Putin and his regime are all about.
Let's unite in our fight to safeguard the freedom and safety of those who dare to… pic.twitter.com/YoIbS7XbdX
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 16, 2024
A gettare ulteriori ombre sulla scomparsa di Navalny, le dichiarazioni del suo braccio destro, Leonid Volkov, presente tre giorni fa ad una videoconferenza insieme all’oppositore e a un gruppo di diplomatici europei che avrebbero trovato il 47enne «in condizioni psicofisiche sorprendentemente buone», come riferito all’Ansa da una fonte diplomatica che ha partecipato al colloquio.
Allo stesso modo suona quasi sibillino l’ultimo tweet pubblicato a San Valentino da Navalny dedicato alla moglie nonché madre dei loro due figli, Julija Borisovna: «con te tutto è come in una canzone: tra noi ci sono città, luci di aeroporti, tempeste di neve blu e migliaia di chilometri. Ma sento che sei vicino ogni secondo e ti amo sempre di più». Una dichiarazione che, oggi, suona quasi come una lettera di addio.
Крошка, у нас с тобой все как в песне: между нами города, взлетные огни аэродромов, синие метели и тысячи километров. Но я чувствую, что ты рядом каждую секунду, и я люблю тебя все сильнее ❤️ pic.twitter.com/gnnTf7RYrR
— Alexey Navalny (@navalny) February 14, 2024