L’incendio scoppiato nella notte nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, presa di mira dalle forze armate russe, è stato domato. Il pericolo che aveva fatto inizialmente temere un possibile rilascio di materiale radioattivo definito dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba come “dieci volte più grave di Chernobyl” è stato definitivamente scongiurato.
Secondo un tweet diffuso dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), i reattori non sono stato colpiti e l’incendio non ha interessato le apparecchiature “essenziali” presenti nel sito.
Attualmente la più grande centrale nucleare europea, situata nella località di Enerhodar, nel sud-est dell’Ucraina, sembra essere occupata dalle forze militari della Federazione Russa.
Il bombardamento avvenuto poco dopo la una di notte ha scatenato le reazioni di tutto il mondo, compreso quelle della NATO che, attraverso le parole del segretario generale Jens Stoltenberg, ha sottolineato quanto l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sia stato totalmente “irresponsabile” evidenziando nuovamente l’assoluta necessità di porre fine alla guerra.