Il lockdown derivante dall’emergenza Covid19 ha avuto delle ripercussioni su molti aspetti, in particolare sono state individuate delle correlazioni fra l’isolamento sociale e l’uso problematico dei social network.
Un quadro chiaro del comportamento online della popolazione digitale dall’inizio della pandemia è stato fornito da Comscore, nella misurazione dell’Audience digitale.
Questo studio ha confermato come l’emergenza sanitaria abbia accelerato l’utilizzo dei social network e dello streaming online, in particolar modo di Netflix e Amazon Prime.
Come noto, queste piattaforme offrono agli utenti un modo diverso di fruire dei contenuti distribuendo film e serie tv in maniera illimitata, visibili su diversi dispositivi.
I dati in forte crescita, hanno messo in allarme alcuni esperti di salute mentale, portandoli a condurre studi di approfondimento sulla tematica. I risultati sono preoccupanti: gli effetti dello streaming compulsivo sono paragonabili a quelli generati da alcune droghe, con conseguenze gravi sulla psiche delle persone.
Infatti, molti centri specializzati in riabilitazione psicologica hanno deciso di considerare, tra le varie patologie, anche la dipendenza da Netflix o “binge watching” (ovvero guardare programmi televisivi per un periodo di tempo superiore al consueto, in rapida successione).
Ma come fa Netflix a creare dipendenza?
Analogamente ai social network, anche le piattaforme streaming sono studiate per stimolare nel nostro cervello la dopamina, molecola che regola le sensazioni di piacere, tanto da inchiodarci alla tv fino all’ultima puntata.
Queste tecniche di “tecnologia persuasiva” riescono, quindi, ad influenzare il comportamento degli utenti offrendo contenuti personalizzati e monopolizzando la loro attenzione.
Sono milioni le persone al mondo che “divorano” compulsivamente serie e programmi tv, e lo conferma anche una ricerca condotta proprio da Netflix, dalla quale si evidenzia che ben il 90% degli utenti ha praticato binge watching almeno una volta.
Di sicuro, gli smartphone e la tv sono stati una finestra sul mondo nell’ultimo anno, ed è innegabile che, nonostante il ritorno ad una vita quasi “normale”, questi strumenti rimangono saldamenti radicati nelle nostre abitudini; l’importante è farne un uso consapevole tracciando un confine tra uso e abuso.