«Malta continua ad essere un hotspot per il traffico di lavoratori migranti in cerca di una vita migliore»: è con queste parole che, nelle scorse ore, il Bureau of Immigration (BI) delle Filippine ha lanciato l’allerta dopo l’intercettazione di due vittime della tratta di esseri umani diretti a Malta.
Le due donne in questione, si sarebbero presentate all’aeroporto internazionale Ninoy Aquino lo scorso 29 aprile, affermando di essere due amiche in viaggio per motivi turistici a Bangkok. La “vacanza” sarebbe durata 4 giorni e, come prova, le due avrebbero esibito dei documenti che certificavano il loro impiego presso delle cliniche dentistiche del loro Paese.
Ma, nel corso di controlli più approfonditi «Entrambe le donne hanno ammesso che la loro destinazione finale era Malta e che i loro documenti erano stati consegnati loro da uno sconosciuto incontrato quella stessa mattina fuori dall’aeroporto», ha affermato il commissario della BI Norman Tansingco.
Le vittime, ignare che nel frattempo i loro visti di lavoro per Malta erano già stati annullati ancor prima che lasciassero il Paese, hanno inoltre aggiunto di aver ricevuto istruzioni da parte chi le aveva reclutate, il quale aveva comunicato loro che avrebbero ricevuto il resto dei documenti una volta raggiunta Bangkok.
«Chiediamo alle persone di stare attente nel trattare con chi promette loro del lavoro. Diverse indagini hanno dimostrato lo sfruttamento delle vittime nazionali e straniere nel Mediterraneo, e questo è stato a lungo motivo di preoccupazione» ha dichiarato Tansingco, che ha inoltre aggiunto: «Il Bureau of Immigration comprende che “pascoli più verdi” all’estero possano allettare molte persone, ma non seguendo i corretti procedimenti, gli aspiranti lavoratori migranti rischiano di subire abusi all’estero», ha aggiunto.
Nel frattempo, le vittime della tratta sono state consegnate all’Inter-Agency Council Against Trafficking (IACAT) per ulteriori indagini e per la formulazione delle accuse contro i loro reclutatori.