È da anni in tournée con le sue opere teatrali uniche nel loro genere tra le quali spicca il Teatro d’Appartamento. Sandro Dieli ha fatto visita a Malta, ospite al Caffé Letterario per presentare il suo ultimo libro, Civico numero 27 (edizioni Glifo).
Poco prima di raggiungere il Caffé Letterario scorgo dinnanzi a me Sandro Dieli, lo saluto e una volta averlo raggiunto mi presento, quindi ci avviamo insieme verso il locale; li ci aspetta l’organizzatrice della serata Cetty Muraglia della Target Marketing & Tradings. Dopo averlo aiutato a liberare uno spazio di 2×2 mt. innanzi alle sedie predisposte per il pubblico, chiede come scenografia una sedia e come illuminazione un semplice spot, quindi ci sediamo per una breve intervista.
E’ la prima volta che visita Malta?
“Si è la prima volta che vengo a Malta sia come turista che per lavoro, rimarrò qui cinque giorni e ho già visitato Valletta, Mdina, Rabat e Marsaslokk, ho preso moltissimi autobus e saggiato il traffico maltese, oggi l’autobus si è bloccato in quanto non è riuscito a passare da una strada evidentemente troppo stretta”.
È una coincidenza presentare una sua opera teatrale ed il suo ultimo libro quest’anno che Valletta è capitale europea della cultura?
“Si tratta di una serie di coincidenze messe assieme, e come si suol dire tre coincidenze fanno un peccato; mi ero già sentito con la mia amica Cetty Muraglia l’ano scorso per un eventuale spettacolo a Malta e nel frattempo era appena uscito il mio ultimo libro, infine terza coincidenza la mia Palermo quest’anno è anche la capitale italiana della cultura, una sorta di gemellaggio culturale”.
Nella sua carriera è stato attore, direttore artistico, produttore, autore, etc. C’è una di queste figure che preferisce e perché?
“Dentro di me c’è un filo conduttore che accomuna tutti questi ruoli, inoltre amo avere molti interessi , se sto troppo sul palcoscenico ho bisogno di cambiare”.
Questa sera la sua sarà una personale interpretazione dei primi tre libri delle Metamorfosi di Ovidio, so che ci sono anche delle parti spiritose dovute a dei malevoli o benevoli nei confronti degli uomini per loro convenienza, cosa c’è in comune tra i personaggi mitologici umani e gli uomini d’oggi.
“Gli uomini rimangono gli stessi, ciò che i greci sono riusciti a cogliere anche attraverso i miti è proprio una sorta di nucleo universale, che dopo migliaia di anni rimane lo stesso, per loro una stessa condizione umana aveva aspetti negativi e positivi, questi personaggi si ritrovano anche nel mio romanzo Civico numero 27”.
Non vedo l’ora di leggere il suo libro, rigorosamente autografato, ultimamente sono un divoratore di romanzi, alla continua ricerca di uno stile, uno stimolo per il mio secondo libro che sarà una novella.
“Credo per scrivere bisogna scrivere, ho scritto e buttato una infinità di cose, e comunque non bisogna mai pensare di puntare alla perfezione ma sbagliare. Quando io scrivo faccio la stessa cosa di quando faccio teatro, narro delle storie. Ci sono dei personaggi pervasi dai vizi di cui parlavamo prima, ad esempio termino il mio spettacolo con Narcisio, tanto comune oggi da essere stato quasi declassato”.
Sandro Dieli con il suo spettacolo è riuscito da solo a creare con parole e gesti, scenografia, oggetti, armi e suoni come solo un allievo del grande mimo francese Marcel Marceau poteva fare. Una sala ammutolita da una presenza scenica sconosciuta a molti, da storie epiche ricche di azione, umorismo e cultura classica. Alla fine dello spettacolo ha firmato molte copie del suo libro, il tutto in un ambiente accogliente, dove spesso si organizzano eventi di questo tipo, circondati da libri che si possono acquistare e leggere sorseggiando un buon tè o un bicchiere di buon vino.
Qui l’intervista integrale.