I mille perchè di Dino Ricciolino, il libro autopubblicato da Chiara Battistelli e Irene Canovari (rispettivamente l’autrice e l’illustratrice) approda a Malta per rispondere in maniera educativa e divertente alle curiose domande dei più piccoli, ma non solo.
Chiara e Irene, seppur in momenti diversi, si sono trasferite a Malta e, tra i tanti impegni, hanno incontrato l’entusiasmo di faraxabooks.com, casa editrice maltese che pubblica, tra gli altri, libri per l’infanzia, e che ha fatto “rinascere” il libro di Dino Ricciolino a Malta, ribattezzandolo “The thousand questions of Dino Ricciolino. Out in the Garden”.
Questo volume fa parte di un progetto editoriale rivolto ai bambini di età compresa tra i 4 e i 7 anni, che in Italia ha già incontrato il largo interesse di scuole ed organizzazioni locali che si occupano di educazione ambientale per i più piccoli.
L’idea è sorta alle autrici per rispondere alle tante domande che i bambini piccoli si pongono continuamente dopo le loro scoperte e riflessioni. Le avventure del curioso Dino diventano così l’escamotage per poter offrire ai più piccoli delle spiegazioni scientifiche utilizzando parole semplici e illustrazioni esaustive su temi come l’impollinazione, la struttura dei fiori e l’operato delle api. E sono proprio queste api che legano Malta all’Italia, soprattutto alla Sicilia.
È il miele il collante (!) tra i due Paesi: l’ape maltese infatti è molto simile a quella siciliana, essendo entrambe ‘figlie’ di quella africana. Ma c’è dell’altro: con Dino, la dolce Melita incontra la multiculturalità di un bimbo africano che scopre l’importanza del verde e della natura sempre più carente in quest’isola inghiottita dal cemento.
Ma conosciamo a fondo le due autrici, nonchè le due “mamme” di questo entusiasmante progetto: la narratrice e l’illustratrice.
Chiara Battistelli è mamma di un bimbo di 6 anni, adottato dal Sud Africa. Grazie a lui e alle sue insistenti domande di bambino su tutto ciò che lo circondava (“dove va a finire l’acqua dei rubinetti?”, “perché la luce é bianca?”, “da dove esattamente succhiano il nettare le api?”…), la mamma, contagiata dalla curiosità e dalla voglia di diffondere conoscenza, ha incominciato a scrivere brevi racconti per rispondere a tanti “perché”, pensando a tutti i bambini assetati di un sempre nuovo “sapere”. La sua testimonianza:
Mi sono divertita a farlo. Visto che ero comunque costretta ad informarmi per poter rispondere adeguatamente a molte domande poste da mio figlio, ho scritto questi brevi racconti con grande curiosità, imparando anche io cose dimenticate o che non mi ero più chiesta da “grande”. E ho scoperto che l’attenzione del mio bambino era quasi più stimolata dalla magia della realtà che dalle favole con gli animali che parlano. I bambini sono molto più competenti ed intelligenti di quanto si pensi. Si ha veramente molto da imparare da loro. Ognuno di noi è diverso, ed anche i bambini non sono tutti uguali. È bellissimo confrontarsi con menti incontaminate e ri-cominciare a pensare in maniera “neutra”. Il mio desiderio di scrivere é stato quello di dare risposte “vere” e strumenti appunto neutri ai piccolissimi per interpretare aspetti della natura.
Irene Canovari è nata invece nel Piceno, e vive a Malta dopo essere stata otto anni in Africa. Ha tre figlie, un giradischi per gli LP e un terrazzo da cui si vede il mare. La sua vita da narratrice per il mondo dell’infanzia è iniziata mentre viveva in Namibia, quando ha deciso di illustrare una storia inviatale da una cara amica dal titolo ‘L’uomo dalle orecchie a punta è diventato buono’. Era ambientata nella campagna picena e illustrarla la faceva sentire a casa. Completate le tavole e rimediato agli scarabocchi che la sua ultima figlia aveva aggiunto di nascosto, ha rispedito tutto a Roma, convincendo la stessa amica a far pubblicare la storia illustrata. Da li ha dedicato sempre più tempo alle illustrazioni oltre che a dipingere su commissione. Così si racconta:
La vita di un’illustratrice è stana e imprevedibile: non si sa come ci si arriva e tanto meno si sa dove si andrà. È un lavoro che si basa su casi fortuiti che possono andare a buon fine o meno. Nel mio caso, devo questa carriera intrapresa ad amici e conoscenti che si sono prima o poi affacciati nella mia vita. Ho ideato e schizzato le prime idee grafiche su Dino Ricciolino seduta in macchina davanti al mare di Xajra, di pomeriggio, mentre aspettavo che mia figlia facesse la lezione di arti marziali. Anche se il mio primo lavoro era destinato ad un pubblico adulto, lo si può chiamare una favola e le favole le leggono i più piccini, che hanno bisogno di illustrazioni per seguire meglio la storia. Quando ho cominciato a fare i primi schizzi di Dino Ricciolino, sono diventata anche io una bambina, la mia mano è ritornata piccina, i segni incerti ma vigorosi, la prospettiva quasi assente, la demarcazione tra oggetto e oggetto forte e decisa. Forse è per questo che adoro il Quattrocento, Paolo Uccello, Piero della Francesca e Company che avevano questo un modo ingenuo di rappresentare distanze e di trascuravano la terza dimensione. I disegni che illustravano le favole di quando ero piccola io, sono tutti incisi nella mia memoria, non credo che riuscirei a ricordarmi le varie favole, se non fossero state illustrate. Il mio stile si rifà alla semplicità. Colori e confini decisi e sicuri. Pochi decori e arabeschi, che, se ci sono, sono ridotti al minimo anche loro.
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Per acquistare il libro di Chiara e Irene, è sufficiente recarsi sul sito di Faraxabooks oppure su Amazon dove si possono leggere anche le recensioni di chi l’ha già scelto per i propri bimbi oppure come divertente regalo.
Buona avventura, anche in terra maltese, al nostro Dino Ricciolino!