La polizia predica nel deserto: nonostante abbia più volte invitato maltesi a stare attenti, sono sempre più numerose le denunce presentate da vittime della truffa del “finto pacco”, il cui arrivo viene annunciato attraverso dei messaggi sul cellulare: ovviamente non esiste nessun pacco da ritirare, e il messaggio è spedito da una banda di cybercriminali.
Giovedì è stato un giorno incredibile: in poche ore più di 40 persone si sono rivolte alla polizia dopo aver scoperto che dai loro conti correnti erano sparite delle somme considerevoli. Due giorni fa i truffatori sono riusciti a sottrarre in maniera fraudolenta una cifra complessiva vicina ai 50mila euro.
Negli ultimi due mesi più di 400 denunce sono state depositate presso l’Unità Cyber Crime della polizia; in totale l’importo prelevato dai conti correnti si aggira intorno ai 400mila euro.
La polizia ha ribadito l’invito a non cascare nel raggiro che si consuma così: arriva un sms o una e-mail con il logo di un’azienda (moto spesso DHL o MaltaPost) che informa il destinatario che deve ritirare un pacco; poi c’è l’invito a cliccare su un link per pagare una modestissima tassa amministrativa; una volta cliccato sul link, si viene collegati ad un sito web (falso) nel quale inserire il numero della propria carta di credito.
Mentre le vittime sono convinte di aver dato l’okay per un addebito di 1 euro e 60, i truffatori utilizzano i dati della carta di credito per farsi addebitare cifre assai più consistenti che oscillano spesso tra gli 800 e 1.800 euro.
Meno diffusa, ma non per questo meno pericolosa, è la notifica che arriva dalla banca per segnalare una inesistente “transazione sospetta”: il malcapitato viene invitato a inserire le proprie credenziali sul sito finto della banca, e a quel punto scatta il prelievo.