Cinque persone sono state arrestate in relazione alla morte di Jean Paul Sofia, il giovane che ha perso la vita lo scorso 3 dicembre nel crollo di un edificio in un cantiere edile a Kordin.
Gli arrestati – riferisce Times of Malta – includono i costruttori edili Kurt Buhagiar e Matthew Schembri, l’architetto Adriana Zammit e l’appaltatore Miromir Milosovic, mentre si ritiene che il quinto arrestato sia un parente di Milosovic. Sembra che tutti e cinque dovranno comparire in tribunale domenica pomeriggio per affrontare le accuse.
Gli arresti sono avvenuti nella tarda serata di venerdì, poco dopo che la polizia ha ricevuto copia della conclusione dell’inchiesta magistrale condotta da Marseanne Farrugia.
A seguito della notizia, lo stesso Abela ha scritto una lettera indirizzata al Procuratore Generale Victoria Buttigieg per chiederle di rendere pubblici i risultati quanto prima, rispondendo alle esigenze di trasparenza e responsabilità nei confronti dell’opinione pubblica.
L’inchiesta magistrale tanto voluta e votata in Parlamento dal governo laburista è stata portata a termine dopo più di sette lunghi mesi di indagini che sembrava non riuscissero mai a concludersi, tanto che all’inizio di questa settimana il Primo Ministro ha fatto dietrofront, annunciando l’avvio di una inchiesta pubblica a seguito di una serie di «prolungamenti inaccettabili» richiesti nel corso dei mesi da parte della Farrugia (il magistrato che segue il caso), ma anche dalle numerose pressioni esercitate dai cittadini desiderosi di garantire una completa ed imparziale indagine sul caso e, soprattutto, giustizia per il povero Sofia.
La morte del giovane ha infatti fatto leva anche sul tema già scottante relativo alla sicurezza nei cantieri edili a Malta, che negli anni sono stati teatro di tragedie sempre più frequenti.
Ora, quindi, nonostante Abela abbia sempre dichiarato che l’inchiesta magistrale sulla tragedia di Kordin sia la giusta soluzione per ottenere giustizia, la morte di Sofia sarà oggetto anche di una inchiesta pubblica indipendente che avrà il compito di vagliare eventuali falle nelle istituzioni, autorità ed enti coinvolti nella vicenda, quindi non solo verso i diretti responsabili.
La tragedia ha scatenato indignazione a livello nazionale, soprattutto a causa di alcune informazioni emerse nei mesi scorsi riguardanti presunte irregolarità non solo nelle procedure di sicurezza presso il cantiere, ma anche nella concessione affidata a Buhagiar e Schembri del terreno presso il quale sorgeva, di proprietà di INDIS Malta (ente responsabile della gestione dei parchi industriali di proprietà del governo).