È finito ancora in manette Jordan Azzopardi, il 32enne di Madliena definito dai media locali “El Chapo” di Malta, con l’accusa di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.
L’operazione anti-droga ha avuto luogo poco dopo le 15 di venerdì pomeriggio, nella zona di Madliena quando, dopo essere state informate della presunta presenza di cocaina, le squadre di polizia si sono lanciate all’inseguimento del BMW grigio guidato dall’uomo.
Informazione confermata nel momento in cui le volanti delle forze dell’ordine sono riuscite a bloccare la sfrenata corsa del fuggitivo, che nel frattempo aveva danneggiato delle auto lungo il percorso, nel tentativo di scappare al fermo.
Comparso in tribunale nella mattinata di sabato per rispondere dei numerosi capi di imputazione a suo carico, l’imputato si è dichiarato non colpevole.
Secondo l’accusa, Azzopardi sarebbe stato visto lanciare fuori dalla sua auto una borsa contente 130 grammi di sospetta cocaina mentre la polizia lo stava inseguendo.
Il giudice ha disposto per lui un ordine di custodia cautelare ed il congelamento dei beni, in attesa della prossima udienza.
Jordan Azzopardi sembra avere alle spalle una numerosa serie di reati penali commessi negli ultimi anni, tra cui aggressione, traffico di droga internazionale, riciclaggio di denaro, associazione a delinquere, falsificazione di denaro. Nel 2019 avrebbe trasformato un’abitazione di campagna a Wardija in una lussuosa “fabbrica della droga”.
Tuttavia, nel 2021, gli era stata concessa la libertà su cauzione a seguito di una garanzia personale di 150.000 euro, oltre ad una garanzia di 50.000 euro fornita da terzi, l’obbligo di firma e l’osservanza del coprifuoco.
Nel dicembre dello stesso anno, Jordan Azzopardi era stato inoltre condannato a scontare 7 mesi di carcere dopo che il giudice l’aveva ritenuto colpevole di aver minacciato due persone, aggredendo e picchiando un uomo nel 2015.