Una indagine da parte della Financial Intelligence and Analysis Unit (FIAU) ha evidenziato molte violazioni delle norme sul riciclaggio di denaro.
Dopo la multa record di ben 700.000 euro fatta sempre dalla FIAU alla compagnia Vivaro, adesso è il turno della Tumas Gaming Ltd.
Il grande gruppo Tumas include aziende del calibro di Portomaso Casino, Portomaso Gaming, Oracle Casino, ma anche alcuni gaming shops.
Una seconda ispezione sarebbe scaturita dalla notizia secondo la quale l’ex CEO della Malta Gaming Authority, Heathcliff Farrugia, sarebbe colluso con Yorgen Fenech.
Fenech, principale sospettato per l’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, sarebbe stato infatti contattato in merito alla possibile pubblicazione di informazioni circa i deboli controlli antiriciclaggio al Tumas Gaming casinò.
Secondo quanto riferisce il Times of Malta, dalle indagini è emerso che la Tumas Gaming Ltd avrebbe violato molte leggi sul riciclaggio, fra le quali i mancati controlli sull’origine dei fondi dei giocatori.
A parte valutare i clienti a rischio, non sarebbe stato fatto nessun controllo in merito alla provenienza del denaro, i metodi di finanziamento e altri parametri fondamentali.
Nel rapporto della FIAU si evincono chiaramente le motivazioni che hanno portato alla maximulta:
«L’azienda non è riuscita a identificare e valutare i rischi elementi relativi a geografia, interfaccia e prodotti, inclusi i metodi di finanziamento. Inoltre, non ha identificato i controlli implementati dalla società per mitigare i rispettivi rischi.
Non ha preso in considerazione l’entità dei cali di cassa non tracciati, e le ripercussioni della possibilità di non essere in grado di risalire all’attività di cassa di un particolare giocatore e di possibili collusioni fra i clienti».
Infine la società di Igaming permetteva di giocare a cittadini di Paesi non dell’Unione europea e neppure dello Spazio economico europeo (SEE), come ad esempio Arabia Saudita, Russia, Singapore, Libia, Bangladesh, Cina, Serbia, Turchia, Filippine, Yemen, Dubai, Pakistan, Ghana e Kuwait.
Anche per i cittadini di questi Paesi non venivano fatte le adeguate valutazioni del rischio.
In un caso un giocatore condannato dal tribunale maltese per non avere dichiarato importi superiori ai 10.000 euro in aeroporto, era riuscito a depositare sul suo conto ben 416.457 euro, per poi lasciarne sui tavoli da gioco live 309.370.
Secondo i controlli, le prove e le dichiarazioni fatte dal giocatore all’azienda di iGaming non erano attendibili.
Nel 22% dei casi analizzati a campione dalla FIAU, la Tumas Gaming Ltd non avrebbe rispettato ed implementato le procedure interne per l’identificazione e la verifica dei giocatori.