«È con il cuore più pesante che annunciamo il passaggio all’eternità della nostra amata Baronessa – la nostra guida, la nostra ispirazione, il cuore e l’anima del Palazzo».
È con questo messaggio che, ieri, Palazzo Parisio ha annunciato la morte della Baronessa Christiane Ramsay Scicluna, l’anima della storica dimora nel cuore di Naxxar, punto di riferimento non solo per i maltesi, ma anche dei numerosissimi turisti che ogni anno si recano in visita al sontuoso palazzo, persino in occasione dei diversi eventi che si alternano nelle sale e negli splendidi giardini della residenza.
Chi ha avuto il piacere di conoscere la Baronessa, orgogliosa del titolo nobiliare ereditato dalla madre, Marie Corinne Ramsay, l’unico ad essere tramandato anche alle donne primogenite della famiglia, sapeva anche quanto Christiane Ramsay Scicluna si divertisse a scherzarci sopra, riuscendo così ad abbattere quelle barriere “reverenziali” che spesso circondano le persone con importanti titoli.
Con uno sguardo curioso ed il sorriso sempre presente: è così che accoglieva ogni persona a Palazzo Parisio, il “suo” palazzo, che mostrava a tutti con orgoglio, come se lo stesse osservando per la prima volta, come se il passare del tempo lo rendesse ogni volta diverso ed ancora più bello.
Raffinata, amante dello stile, la Baronessa dalle origini internazionali aveva un passato legato in maniera indissolubile all’Italia, coronato dall’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia conferita dall’Ambasciatore d’Italia il 17 febbraio 2020, poco prima che il mondo venisse sconvolto dalla pandemia, poco prima che noi italiani avessimo modo di festeggiare l’importante traguardo raggiunto da chi, per tanti anni, si era fatto ambasciatore del “Made in Italy”.
A Palazzo Parisio, e soprattutto al ristorante “Luna”, infatti, Christiane Ramsay Scicluna aveva portato tanto della sua amata Italia, dai vini alle materie prime, ma anche capi di moda della boutique ed arredi.
Trasferitasi in giovane età assieme alla madre a Roma, trascorse anni spensierati durante i quali conobbe quello che sarebbe diventato suo marito, famoso ballerino e coreografo televisivo italiano Umberto Pergola, dal quale ebbe una figlia, Justine Pergola.
Dopo gli studi conclusi a Firenze, Christiane Ramsay Scicluna mosse i primi passi nel mondo del lavoro in Alitalia e continuò a coltivare l’esperienza italiana grazie anche alla scuola di danza classica gestita insieme al marito ed alla madre, prima di trasferirsi a Malta dove, nel 2007, si dedicò alla ristrutturazione di Palazzo Parisio che si caratterizza ancora oggi per l’iconica architettura replica del Teatro Bellini di Carlo Sada, realizzato attraverso un perfetto connubio tra maestranze italiane e maltesi di inizio novecento, fortemente voluto dal marchese Scicluna, bisnonno della Baronessa.
Il legame mai interrotto con l’Italia, si riflette anche nei numerosi eventi ospitati da Palazzo Parisio tra cui, ad esempio, quelli che celebrano la festa della Repubblica del 2 giugno. Inoltre i maestosi giardini della residenza fanno parte della rete dei “Grandi Giardini Italiani”.
La morte della Baronessa lascia un profondo vuoto nella comunità, anche tra quella italiana ,che ricorderà per sempre la sua inestimabile forza ed energia, fonte di ispirazione per chi, come lei, ha sempre creduto nei propri sogni perseguendoli con istinto, intelligenza, ma soprattutto cuore.