Attenzione: i contenuti ed il primo link inseriti in questo articolo potrebbero urtare un pubblico più sensibile.
Altra macabra scoperta a Zebbug dove, lo scorso venerdì pomeriggio, due carcasse di cani a cui era stato dato fuoco, sono state rinvenute da un passante mentre faceva jogging.
«Ho scattato questa foto mentre correvo, due cani bruciati sul marciapiede.. sembrano appartenere alla razza fox terrier» scrive Daniel Cauchi, attraverso il post pubblicato su Facebook in cui denuncia la terribile vicenda. (*i lettori più sensibili sono invitati a non cliccare sul link precedentemente inserito*)
«Che problema ha la gente?» si è domandato l’uomo, disgustato dallo scenario a cui è stato costretto ad assistere, «con il fumo che si alzava ancora».
Non è chiaro se gli animali siano stati bruciati da vivi, ma è certo che non si tratta della prima volta che a Zebbug vengono rinvenute carcasse di cani dati alle fiamme.
Nella zona della St. Dorothy’s school, il 23 maggio scorso, Justin Cauchi aveva rinvenuto i resti di un cane a cui era stato dato fuoco. Anche in quella circostanza il giovane avrebbe reso pubblica la vicenda sui social, facendo sapere di aver inoltre riportato l’accaduto agli ufficiali dell’Animal Welfare che sembrava avessero aperto le indagini sul caso, nonostante non si sia saputo più nulla.
Le voci sull’ipotesi che l’animale potesse essere stato dato alle fiamme quando era ancora in vita avevano spinto Steve Zammit Lupi, un consigliere del Comune di Zebbug, a rivolgersi con prontezza all’emittente nazionale TVM news, per specificare che il cane era già morto quando era stato appiccato il fuoco, invitando inoltre i giornali locali ad approfondire i fatti prima di dare il via alle pubblicazioni.
A distanza però di quasi due mesi dalla vicenda, di fronte al ritrovamento di altre due carcasse di cani dati alle fiamme nella stessa località e senza sapere a che punto delle indagini si trova l’Animal Welfare, come avevamo già fatto in precedenza, torniamo a sottolineare quanto sia ancora più urgente l’intervento delle autorità competenti, perché nessun animale merita di finire in questo modo, nemmeno quelli che hanno perso la vita per altre ragioni.