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Apre una scatola di cartone trovata davanti casa e rinviene al suo interno uno dei gatti di cui si prendeva amorevolmente cura.
È l’agghiacciante scoperta fatta lunedì da Claire Briffa, residente a Mqabba in Triq L-Ispnar, che a quella simpatica gatta randagia bianca e rossa badava da ben dieci anni, assieme ad altri sei felini, dando loro da mangiare, da bere e un riparo all’interno della sua proprietà.
Probabilmente a qualcuno Misha, questo il nome della gatta trovata morta, dava fastidio. Un fastidio talmente insopportabile da spingere a compiere un gesto ignobile, come raccontato dalla stessa Briffa: «Ho subito pensato quella scatola fosse della spazzatura, forse lasciata da qualche vicino. Ma quando l’ho aperta, mi si è gelato il sangue».
La gatta – ci spiega la donna – è stata ritrovata senza vita, a pancia in su, e sopra di lei quello che sembra una sorta di palo nero. La sua bocca spalancata era cosparsa di un liquido, anch’esso nero. Aveva anche degli insetti, segno che non era appena deceduta.
«È stato orribile vederla in quelle condizioni» commenta sconvolta Claire Briffa, che racconta di un altro inquietante particolare. All’interno della scatola è stato rinvenuto anche uno strano messaggio, scritto su un pezzo di cartone. Qualcuno ha disegnato con un pennarello rosso tre colonne e, per ognuna, una parola scritta in inglese: Si, No, Forse. Subito sotto, dei numeri: 1, 2, 3.
Briffa non riesce a dare un’interpretazione al messaggio, ma è certamente preoccupata: «Penso sia rivolto a me. Mi prendo cura di altri cinque gatti, e temo possa succedere ancora qualcosa di brutto. Tutte le ciotole e le cucce sono nella mia proprietà, non ho mai ricevuto lamentele da parte di nessuno. Non penso di dare fastidio a qualcuno e non so chi possa avere fatto una cosa così orribile. Ora io e la mia famiglia viviamo nel terrore di ricevere un altro “regalo di Natale”».
Al momento la polizia sta indagando per risalire al colpevole. A tal proposito, la donna ha promesso una grossa ricompensa a chi fornirà informazioni sul responsabile dell’uccisione di Misha: «Se qualcuno ha visto qualcosa, è disposto a parlare e riusciamo a portare il caso in tribunale, riceverà 2.800 euro per l’aiuto».
Oltre a pubblicare la storia sul suo profilo Facebook, Claire Briffa si è messa in contatto con la Real Animal Rights (RAR), che a proprie spese ha recuperato in corpo della gatta e fatto effettuare l’autopsia, per stabilire le cause della morte. La stessa associazione ha offerto una ricompensa di 300 euro a chiunque sia in grado di fornire indicazioni sul responsabile del gesto. Le informazioni possono essere inoltrate direttamente via mail all’indirizzo [email protected]
«Vogliamo che prevalga la giustizia per Misha perché nessuno merita questa crudeltà. Voglio che la persona che ha fatto questo si renda conto del dolore che ha causato. Gli animali sono senza voce e dobbiamo unirci per fare ciò che è meglio per proteggerli».
Infine, Briffa tiene a ringraziare per l’aiuto che e la vicinanza che sta ricevendo in questi giorni tristi: «Io stessa, la co-fondatrice della RAR Romina Frendo e la polizia stiamo lavorando duramente per far prevalere la giustizia. Ringrazio dal profondo del cuore tutte le persone che mi stanno dando supporto. Sono loro a darci il coraggio e la forza di andare avanti».