Nel corso di una maxi operazione antidroga denominata “La Vallette”, la Guardia di finanza di Catania ha sgominato una strutturata associazione a delinquere composta da sedici persone di nazionalità italiana, albanese e maltese che trafficava e spacciava cocaina, hashish e marijuana provenienti da Albania, Puglia e Calabria e rivendute in Sicilia, Lombardia e Malta.
Le indagini hanno portato al sequestro di un enorme quantitativo di droga, pari a 430 chili recuperata in diversi interventi congiunti.
L’operazione, messa in atto martedì alle prime luci dell’alba, tra le province di Catania, Ragusa, Siracusa e Reggio Calabria, ha visto impegnati circa cento finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania, supportati dal Comando provinciale di Ragusa e dello S.C.I.C.O (Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata), portando all’applicazione di misure cautelari disposte dal giudice nei confronti di sedici persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Quindici le persone in custodia cautelare in carcere: Alessandro Agostino, Giuseppe Agostino, Salvatore Agostino, Rosario Amico, Lucia Armenia, Antonio Bevilacqua, Rocco Bevilacqua, Antonio Salvatore Commisso, Fatjon Cuca, Emiliano Hoxhaji, Eriseld Hoxhaji, Ledi Hoxhaji, Roberto Melfi, Pietro Sessa, John Spiteri.
Antonina Avveduto, incensurata, dovrà rispondere della sola accusa di trasporto di droga, per questo il giudice ha disposto per lei la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Secondo quanto emerso dalle indagini, parrebbe che il fulcro centrale dell’operazione fosse Rosario Amico che, in collaborazione con Pietro Sessa e Lucia Amenia, acquistava marijuana in Albania da Eriseld, Emiliano e Ledi Hoxhaji per poi rivenderla in parte a Malta, tramite Spiteri.
Nella ricostruzione degli inquirenti parrebbe che anche i calabresi Alessandro e Giuseppe Agostino siano stati degli abituali fornitori di Amico, in alcuni casi affiancati da Salvatore Agostino e Rocco Bevilacqua, per ingenti quantitativi di cocaina, marijuana e hashish provenienti dalla Calabria.
Roberto Melfi, infine, è accusato di essere un acquirente di cocaina, che avrebbe poi rivenduto nelle provincie di Milano e Monza.