Sembrava un caso risolto, invece no.
Al momento dell’arresto Amo Frank Kwaku, 25enne ghanese, aveva confessato alla polizia di essere lui l’assassino del connazionale Isaac Kwabena Kyere, 23 anni, accoltellato giovedì sera al termine di una rissa scoppiata a Marsa, su Triq it-Tigrija.
Nonostante avesse ammesso le sue responsabilità immediatamente dopo la cattura, Kwaku ha innestato la marcia indietro: davanti al giudice si è dichiarato non colpevole del reato di omicidio.
Kwaku, che possiede una carta d’identità italiana e lavora nel settore edile, la sera del delitto si era dato alla fuga ed era stato poi intercettato in una casa a Triq Azzopardi; da lì aveva tentato di scappare sui tetti, ma era stato arrestato poco dopo.
L’ispettore di polizia Kurt Zahra ha riferito alla Corte che l’imputato aveva confessato durante il suo arresto e in seguito aveva confermato la sua dichiarazione nel corso dell’interrogatorio avvenuto all’interno del quartier generale della polizia. Poi, a sorpresa, Kwaku davanti al giudice ha spiazzato tutti sostenendo di non essere coinvolto nel delitto.
Sembrava un caso risolto, invece la soluzione si è allontanata.