Ieri in tarda serata i magistrati hanno formalmente incriminato Yorgen Fenech per «complicità nell’omicidio di Daphne Caruana Galizia». Ora spetta alla corte stabilire il suo ruolo.
La settimana nera della politica maltese si è conclusa ieri in tarda serata, quando il magistrato Audrey Demicoli ha formalmente incriminato il faccendiere maltese Yorgen Fenech per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
I capi di accusa sono: associazione a delinquere, complicità nell’omicidio di Daphne Caruana Galizia e complicità in attentato dinamitardo. Dopo la lettura dell’atto Fenech è stato preso in custodia e condotto in cella di detenzione per trascorrere la prima notte di quelle che possono anche essere tutte le notti della sua vita futura. Con questi capi di accusa, infatti, è previsto anche il carcere a vita.
In aula, durante la lettura dell’atto, anche i familiari di Daphne Caruana Galizia. Per loro non certo la fine di un calvario, ma un piccolo passo nella direzione della giustizia. Molto ancora resta da fare, a partire dal ruolo dell’ex capo di gabinetto del Premier Joseph Muscat, ovvero quel Keith Schembri che, dopo le dimissioni date all’inizio della settimana, è scomparso dai radar.
Schembri, vero e proprio dominus della politica maltese e considerato fino a pochi giorni fa l’uomo più potente del Governo, è stato ascoltato più volte dagli inquirenti, ma al momento nessuna accusa è stata formulata contro di lui. Il suo nome è stato fatto sotto interrogatorio anche da Yorgen Fenech, anche se al momento non si sa con quale motivazione.
Proprio ieri dall’entourage di Schembri è arrivata la smentita a voci che davano l’ex capo di gabinetto in fuga verso Dubai. Voci che si rincorrono da quando la polizia lo ha rilasciato dalla custodia giovedì mattina.
E sempre ieri il quotidiano Malta Today ha pubblicato una foto, sulla cui fonte ha esercitato il riserbo, che mostra Keith Schembri nel suo ufficio in compagnia di Melvin Theuma, l’intermediario – secondo le accuse – tra Yorgen Fenech e gli esecutori materiali dell’omicidio: i fratelli Debono e Vincent Muscat. Schembri aveva sempre negato di conoscere Theuma mentre la foto racconta una storia diversa.
Insomma, sembra che la «black week» di Malta non si sia ancora del tutto conclusa, mentre all’orizzonte si affacciano altre nuvole scure: le dimissioni di Joseph Muscat. Invocate a gran voce dalla piazza in questi giorni, si stanno concretizzando proprio in queste ore.