Una furia molesta dovuta all’ubriachezza ha portato al danneggiamento di cinque autovetture e condotto dietro le sbarre il protagonista, un somalo ventinovenne.
Mustafa Mohamud Mohamed è stato ascoltato in tribunale nel primo pomeriggio dal magistrato Josette Demicoli, dopo essere stato arrestato questa mattina con l’accusa di aver danneggiato cinque macchine sul lungomare di Pietà.
Dal rapporto di polizia l’uomo è stato trovato addormentato all’interno di una delle macchine dal proprietario della stessa, che lo ha poi inseguito per un breve tratto di strada dove il fuggitivo è stato intercettato da due agenti.
Mohamed, che risulta disoccupato, era rappresentato dall’avvocato di ufficio Christopher Chircop, e si è dichiarato colpevole.
L’accusato ha una lunga fedina penale ed era appena stato rilasciato dal carcere, come ha fatto notare l’ispettore Mark Mercieca, che ha sottolineato che il carcere, in un caso come questo, è l’unica soluzione.
L’avvocato Chircop, dal canto suo, ha osservato come il suo cliente non ricordasse nulla di quanto gli veniva contestato e che aveva evidentemente agito in preda ai fumi dell’alcool, quindi in parziale incapacità di intendere e volere.
Ciò nonostante la corte ha condannato l’imputato a dieci mesi di carcere senza condizionale.
Verrebbe da dire «nessuna pietà a Pietà».