Il tribunale di Valletta ha respinto la richiesta di estradizione presentata dalle autorità italiane nei confronti di un maltese imputato a Catania.
La vicenda vede protagonista Paul Attard, armatore, arrestato dall’Interpol su mandato del tribunale di Catania poiché a giudizio per traffico di grandi quantità di droga.
Un anno fa il peschereccio Quest è stato intercettato nel Mediterraneo dalla Guardia di Finanza – Reparto Operativo Aeronavale di Messina – mentre trasportava dieci tonnellate di hashish proveniente dal Marocco e dirette verso la Libia. Il procuratore catanese Carmelo Zuccaro ha individuato Attard come la mente del traffico.
Dopo la richiesta di estradizione presentata a Malta, però, il magistrato Donatella Frendo Dimech ha osservato che le autorità italiane non avrebbero rispettato il diritto comunitario e le leggi italiane. La richiesta italiana, secondo la parte maltese, non è ricevibile per una serie di vizi di forma.
Nella motivazione vengono citati l’indicazione di un articolo sbagliato del codice penale italiano, ovvero il 575, che fa riferimento al reato di omicidio e non al traffico di droga. Un’altra discrepanza riguarda il luogo in cui Attard avrebbe commesso il reato: nella relazione dei giudici italiani si parla prima di «Catania e acque internazionali», poi di «diversi Stati, tra i quali Malta, Algeria ed Egitto».
La giudice maltese sottolinea inoltre come l’autorità italiana non abbia provveduto a correggere l’errore, pur avendone avuto la possibilità due volte, e ha riconosciuto il diritto dell’indagato a recriminare una certa «leggerezza» con cui le autorità italiane hanno preparato la richiesta.
Attard resta quindi a Malta, a piede libero, mentre il processo a suo carico continuerà in contumacia nel capoluogo etneo. Secondo la procura di Catania, Attard sarebbe un armatore speciale in affari anche con Darren Debono, trafficante di petrolio arrestato nell’ambito dell’operazione Dirty Oil, emersa grazie alle inchieste della giornalista assassinata Daphne Caruana Galizia.