La vittima del brutale omicidio della scorsa domenica agli Independence Gardens di Sliema è di Paulina Dembska, la giovane 29enne polacca che aveva scelto Malta per proseguire i suoi studi e che nel Paese sembrava davvero sentirsi a proprio agio, tanto che il suo profilo Facebook riporta numerose testimonianze in ricordo dei momenti spensierati, soprattutto quelli legati ai gatti randagi di cui amava prendersi cura come volontaria, gli stessi che gironzolano nel parco in cui la giovane ha trovato la morte.
Una beffa della sorte ed un tragico epilogo hanno segnato l’amaro destino della povera ragazza, che degli utenti del gruppo Facebook “Stray Cat Feeders Malta”, attraverso alcuni commenti, hanno immaginato impegnata nello sfamare i randagi anche quella stessa maledetta mattina in cui la sua vita e quella di Abner Aquilina si sono incrociate, cancellando per sempre il sorriso di Paulina.
Aquilina si trova ora ricoverato all’ospedale psichiatrico Mount Carmel. Il suo interrogatorio sulla vicenda è stato interrotto dopo che l’accusato ha mostrato segni di squilibrio psichico, tanto che medici ne hanno stabilito il ricovero presso la struttura. A quanto si apprende dai media locali, pare che si sia professato come un “soldato di Dio che ha agito impossessato dal diavolo”.
Diavolo o meno, sta di fatto che l’unica certezza è che la vita di Paulina Dembska è stata brutalmente spazzata via e non tornerà più. Gli inquirenti sono ora in attesa dei referti dell’autopsia ed anche dei rilievi effettuati sull’accusato per stabilire definitivamente le cause della morte e le eventuali correlazioni.
Sulla vicenda è intervenuta anche la Fondazione per i diritti delle donne (Women’s Rights Foundation) affermando che questo omicidio ha dimostrato quanto sia più che mai urgente aumentare gli sforzi da parte delle Autorità per evitare che si ripetano crimini del genere.
«Paulina Dembska ha subito una delle forme più brutali di violenza di genere contro le donne. Stiamo aggiungendo il suo nome alla lunga lista di nomi di donne la cui vita è stata interrotta a causa della misoginia e della violenza maschile implacabile causata da essa.
Possiamo parlare di leggi, possiamo introdurre pene nuove e più dure, ma finché non affronteremo la causa alla radice, siamo ben lontani dal garantire che le donne non vengano abusate e uccise a causa del loro sesso» si legge nel comunicato della fondazione.
«Chiediamo alle Autorità e ai responsabili politici di assumersi la responsabilità di non essere riusciti a prevenire il femminicidio e, anzi, di aumentarne il gioco. Invitiamo il nostro sistema giuridico e giudiziario a prendere sul serio una volta per tutte i femminicidi, la violenza di genere e la violenza contro le donne e a garantire che i colpevoli siano ritenuti responsabili e punizioni dissuasive» conclude Women’s Rights Foundation che, per l’occasione, ha organizzato una una veglia in memoria di Paulina per martedì 4 gennaio 2022 alle ore 18:00 presso Exiles, Sliema.
Messaggi di cordoglio arrivano anche dal Consiglio Locale di Sliema, il comune dove Paulina risiedeva e dove ha perso la vita.
«Paulina Dembska amava i gatti ed era dedita a nutrirsi e giocare con loro nello stesso posto in cui è stata brutalmente assassinata» si legge sul post Facebook pubblicato sulla pagina del Comune in omaggio alla giovane donna.