Non ce l’ha fatta il 20enne rimasto intrappolato sotto le macerie dell’edificio crollato sabato mattina in un cantiere situato a Kordin, Paola.
Dopo ore di angoscia e fiato sospeso, verso le due del mattino di domenica 4 dicembre i timori hanno lasciato purtroppo spazio alle certezze: il giovane è stato ritrovato senza vita. Per recuperarlo, gli operatori hanno dovuto farsi spazio tra i detriti, mattone dopo mattone, e poi demolire uno dei pochi muri rimasti in piedi della struttura.
Si sono concluse così, con una vittima, le operazioni di soccorso che dal mattino di sabato hanno tenuto impegnate senza sosta le forze dell’ordine, le squadre del Dipartimento della Protezione Civile ed i sanitari, giunti sul luogo della tragedia per recuperare ed assistere le vittime. Gran parte dell’edificio è crollata al suolo in una manciata di secondi, come testimonia il video delle telecamere di sicurezza.
Nelle ore immediatamente successive all’incidente, cinque persone sono state estratte vive dalle macerie, tre delle quali ricoverate in terapia intensiva, mentre una di loro ha riportato gravi lesioni.
Purtroppo però non c’è stato nulla da fare per il sesto operaio, JeanPaul Sofia, 20enne di nazionalità maltese residente a Swatar, riferiscono i media locali, trovato senza vita dopo quindici ore di ricerche, sotto gli occhi dei parenti giunti sul luogo dell’incidente dalle prime ore del mattino, ai quali è spettato il triste compito del riconoscimento del cadavere. Un destino beffardo per il giovane, che pare fosse giunto in cantiere solo nove minuti prima del crollo.
Sul caso, come di consueto, è stata aperta un’inchiesta, che si spera possa fare luce sull’accaduto, anche se purtroppo nessuna “giusta sentenza” sarà mai abbastanza per riportare indietro una vita spezzata per sempre, quella di un ventenne la cui unica “colpa” è stata quella di presentarsi a lavoro, l’ennesima vittima dei cantieri della morte.
Perché non vanno in Italia a prendersi la “maison licence” che la chiedono agli Italiani che vogliono costruire a Malta.
Il metodo di costruzione a Malta è arcaico, sarebbe ora che ingegneri in primis e tutti i professionisti, si sforzino di cambiare metodo e costruire come si fa in tutta l’Europa . Strutture con colonne fino all’ultimo piano, oltre che muri portanti
Mi dispiace molto notare che gli edifici collassano dal troppo peso….