Iniziano ad emergere i dettagli celati dietro la morte dell’uomo ritrovato senza vita martedì pomeriggio, all’interno di un’auto nell’area di Qormi.
Il fetore, proveniente dal bagagliaio della Peugeot 407 di colore grigio parcheggiata a lato di una strada non troppo frequentata della cittadina, aveva insospettito i passanti, che si erano messi in contatto con le forze dell’ordine.
Mentre sono ancora in corso i procedimenti per l’identificazione della vittima, che sono apparsi impossibili nel corso del ritrovamento a causa dell’avanzato stato di decomposizione del cadavere, la polizia è stata ora in grado di affermare che l’uomo ha subito numerose coltellate al petto, almeno quaranta secondo le fonti riportate da Times of Malta, le stesse che hanno ipotizzato si sia trattato di un raptus, un attacco frenetico da parte dell’omicida.
Parrebbe che anche le mani dell’uomo riportino delle ferite da lacerazione, lasciando intuire che abbia tentato di difendersi prima di soccombere.
Le indagini hanno inoltre rivelato che l’auto, intestata proprio alla presunta vittima, era parcheggiata da giorni nello stesso posto, visto che la carrozzeria era ricoperta dalla sabbia del Sahara che ha raggiunto l’arcipelago maltese la scorsa settimana. Inoltre, gli inquirenti non escludono l’ipotesi che l’uomo possa essere stato ucciso anche altrove, e solo dopo la morte sia stato posizionato all’interno del bagagliaio dell’auto dove è stato ritrovato completamente vestito, con la testa e parte del torace avvolti in un panno insanguinato.
La salma, ancora senza un nome, si trova al Mater Dei in attesa del risultato dei test del DNA che confermeranno o meno le prime ipotesi indirizzate verso Mario Farrugia, il sessantaduenne di Pembroke scomparso giorni fa e per il quale anche la polizia ne aveva diffuso le ricerche.
Mentre proseguono le indagini, le forze dell’ordine hanno rivolto un appello a chiunque possa avere qualsiasi informazione che possa aiutare nelle indagini, chiamando, anche in forma anonima, i numeri di telefono 21224001/119.