Mai così tante persone dietro le sbarre nella storia maltese quante ce ne sono finite nel 2020: oltre 900, secondo i dati presentati dal Ministro degli interni in Parlamento.
La scorsa settimana il Ministro degli interni Byron Camilleri, il Capo della polizia Angelo Gafa e il criminologo Saviour Formosa hanno presentato il report annuale sulla criminalità a Malta.
Due i dati che saltano agli occhi, apparentemente in contraddizione tra loro. Il 2020 è il quarto anno consecutivo nel quale decrescono i reati. La regressione anno su anno è addirittura del 16%.
Allo stesso tempo il carcere di Corradino registra un massimo storico di prigionieri, con oltre 900 presenze nel mese di novembre.
Lo scorso massimo si era registrato nel 2018, ma i 2020 lo ha superato dell’11,4%.
Sulla composizione della popolazione carceraria il report specifica che, su 868 detenuti registrati il 25 dicembre, solo 57 erano di sesso femminile.
Inoltre la componente maltese rappresenta “solo” il 38% dei detenuti, con un 62% di stranieri.
Va notato che non solo il carcere di Corradino, unica struttura del suo genere sull’arcipelago maltese, ha una capienza di 600 detenuti e che, quindi, vi è un notevole sovraffollamento, ma che nel 2020 vi sono stati 5 decessi ogni 1000 detenuti, rendendo il carcere maltese tra i più pericolosi del mondo. Quelle statunitensi, in confronto, hanno 3 decessi ogni 1000 detenuti.