Undici anni fa, al momento della scomparsa di Charlene Farrugia, la polizia aveva interrogato il suo “fidanzato”, John Paul Charles Woods. Ma l’uomo non aveva destato alcun sospetto
Ha di nuovo la bocca cucita John Paul Charles Woods, l’assassino del fossato, che ha ammesso le sue colpe solo sotto l’effetto di stupefacenti e alcol ma che adesso tace come ha fatto negli scorsi undici anni.
Sembra accertato intanto che, ai tempi della scomparsa della povera Charlene Farrugia, Woods fosse il suo fidanzato. A riguardo l’uomo si è solo lasciato sfuggire la frase «she drove me up the wall», come a dire «mi mandava ai matti».
E «ai matti» Woods ci è finito davvero, nel reparto criminale del Mount Carmel, prima, e presso il penitenziario di Corradino adesso, condannato a sette anni per rapina a mano armata.
Nel frattempo da fonti interne della polizia fanno sapere che all’epoca della scomparsa di Charlene Farrugia, nel novembre del 2008, Woods era stato interrogato ma che non era emerso alcun sospetto nei suoi confronti.
Al momento sono state ritrovate solo le ossa del cranio e delle gambe, e gli investigatori nutrono poche speranze di ulteriori ritrovamenti se Woods continuerà con la sua politica della bocca cucita.
Restano i misteri intorno a questo caso, uno su tutti, chi ha aiutato Woods a far sparire le tracce del corpo di Charlene Woods e della sua auto?