L’ennesimo scandalo politico maltese coinvolge nuovamente nomi legati all’entourage dell’ex premier Joseph Muscat. Ma la stagione dell’impunità sembra volgere al termine.
Il libro degli scandali economico-politici maltesi si arricchisce di un nuovo capitolo. Protagonisti, di nuovo, Konrad Mizzi, Keith Schembri, Joseph Muscat e Yorgen Fenech.
Iniziamo dalla fine: novembre 2019. La classe politica maltese è scossa dalle rivelazioni sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia, di cui era appena ricorso il secondo anniversario dell’assassinio. Il 20 del mese la polizia arresterà il faccendiere Yorgen Fenech, considerato il mandante. Il 26 Keith Schembri, Konrad Mizzi e Chris Cardona, tre uomini chiave dell’esecutivo, si dimettono. Ma il 18 del mese, un attimo prima della tempesta, il premier Muscat vola in Montenegro per inaugurare la prima centrale eolica di Enemalta.
La domanda è legittima: perché Enemalta investe in 23 turbine eoliche senza avere nessun know-how nel settore? Ma è l’economia, bellezza. Si risponde così: conviene. Ma a chi?
Dopo due anni di indagini hanno risposto alla domanda l’agenzia Reuters e il quotidiano in lingua inglese Times of Malta.
Ecco quanto hanno ricostruito, una trama talmente opaca e compromettente per il futuro di Malta da agitare, questa mattina, il Ministro degli esteri Evarist Bartolo, che ha commentato la vicenda definendola «il possibile Covid-20 di Malta», per le ricadute in termini di credibilità e, conseguentemente, economiche.
Adesso, un passo indietro: il parco eolico del Mozura, in Montenegro, viene avviato nel 2010 dalla società spagnola Fersa Renovables.
Il 10 dicembre 2015 il parco eolico viene venduto a un intermediario, la Cifidex Ltd, con sede alle Seychelles, che tempo due settimane, giusto in tempo per il Natale, la cede a Enemalta.
La Cifidex compra per 2,9 milioni di euro e rivende ai maltesi per 10,3 milioni. In due settimane il parco eolico si è rivalutato del 300%.
Ma a chi appartiene la Cifidex e dove si è procurata i soldi?
La proprietà della Cifidex è di Turab Musayev, dirigente azero della Socar, la compagnia di gas naturale dell’Azerbaijan, all’epoca anche direttore di Electrogas assieme a Yorgen Fenech. Dello scandalo Electrogas abbiamo parlato ampiamente in questo articolo, ed è il motivo per cui, oggi, il gas a Malta costa ai consumatori sette volte di più che nel resto d’Europa.
Insomma, la Cifidex di Musayev sta per fare questo affare, comprando dagli spagnoli per 2,9 milioni e vendendo a Enemalta per 10,3 milioni. I soldi per l’acquisto arrivano dal «collega direttore» Yorgen Fenech, che glieli fa avere tramite la sua società di Dubai, l’ormai famigerata 17 Black.
Cifidex fa l’affarone, dove in pratica Enemalta viene «alleggerita» di 7 milioni di euro dei contribuenti maltesi. Poi Cifidex restituisce alla 17 Black il prestito di 2,9 milioni con l’aggiunta di 4,6 milioni di «utili».
In pratica, alla fine dei giochi, Yorgen Fenech, che in questi giorni è in tribunale per rispondere dell’attentato che è costato la vita a Daphne Caruana Galizia, si intasca dall’operazione Mozura 4,6 milioni di euro, mentre il suo socio Musayev «solo» 3,65 milioni.
Ma come è stato possibile arrivare a questo?
Può aiutare sapere che il Ministro dell’energia che ha organizzato «l’affare» per Enemalta è quel Konrad Mizzi che, secondo quanto rivelato da Reuters, possiede una società a Panama (e un’altra la possiede il suo amico ed ex Capo di gabinetto di Joseph Muscat, Keith Schembri) che riceveva 5000 euro al giorno dalla 17 Black di Fenech. Perché? Possiamo solo immaginarlo.
Sebbene non ci siano prove evidenti di corruzione e di malversazione sta emergendo un ennesimo scandalo che rischia di travolgere il nuovo esecutivo, espressione del medesimo gruppo parlamentare laburista guidato fino allo scorso gennaio da Joseph Muscat.