Secondo quanto riportato dal quotidiano italiano «Il Fatto Quotidiano» di mercoledì scorso e rimbalzato questa mattina sulla stampa maltese, la Guardia di Finanza di Firenze ha portato a termine una vasta operazione contro il gioco d’azzardo clandestino. Sette gli arresti, tra i quali due imprenditori italiani residenti a Malta.
Scrive il Fatto Quotidiano, riguardo alla «Operazione Doppio Jack», come è stata chiamata in codice dagli investigatori:
Dalla roulette al poker fino alle slot machine. È la rete del gioco d’azzardo online completamente abusiva scoperta dalla Guardia di Finanza di Firenze. Le sale da gioco clandestine erano in Italia ma l’organizzazione gestiva tutto da Malta.
Sette le persone finite agli arresti domiciliari per associazione a delinquere finalizzata al gioco d’azzardo abusivo e alla truffa. I militari hanno sequestrato 8,5 milioni di euro, 14 sale da gioco, 10 immobili, sette auto, quote di otto società, 30 conti correnti.
Una stima fatta su tre sale abusive parla di giocate mensili per 10 milioni di euro e un’evasione per 6 milioni.
Le sale erano camuffate come circoli culturali, associazioni sportive dilettantistiche, una pizzeria, una sala biliardo. A capo dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, c’erano imprenditori veneti e faccendieri toscani, alcuni con base a Malta e nella Repubblica Ceca.
La società maltese coinvolta nell’inchiesta, la Medialive Casino ltd, ha sede a Qormi. I due manager responsabili della compagnia, Massimiliano Fullin e Fabio Veglianetti, entrambi residenti a St Julian e in possesso di documenti di identità maltesi, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza.
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Riguardo il coinvolgimento dell’arcipelago maltese nell’operazione, il quotidiano italiano aggiunge:
Alla Medialive Casino ltd, società creata da italiani a Malta, finiva il denaro proveniente da 24 sale giochi clandestine sparse in Toscana, Veneto, Marche, Lazio, Emilia. Solo che i Monopoli di Stato non sapevano nulla.
Il software utilizzato dall’organizzazione italo maltese permetteva di controllare ogni singola macchina della rete clandestina e consentiva, da remoto, di infliggere in tempo reale perdite agli ignari giocatori (da qui il reato di truffa contestato).
L’articolo ha anche sottolineato alcune osservazioni critiche sollevate dagli investigatori italiani nei confronti delle autorità maltesi:
Dalle indagini è emersa anche la scarsa collaborazione delle autorità maltesi: «L’operazione conferma che il gioco azzardo è oggi uno dei settori più redditizi in cui la criminalità organizzata investe e ricicla. Ma soprattutto preoccupa quanto riferito dal procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo sulla mancata collaborazione da Malta, dove si trovava il server centralizzato che gestiva la rete clandestina», ha detto la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi.
(L’articolo completo del «Fatto Quotidiano» è consultabile qui.)