Nuovi dettagli sono trapelati sul duplice omicidio avvenuto a Sliema martedì sera. E tutto fa pensare a un’esecuzione eseguita da professionisti.
Christian Pandolfino e Ivor Maciejowski sono stati trovati assassinati all’interno della loro casa di Sliema martedì sera. La polizia è stata chiamata da vicini, preoccupati per i colpi di arma da fuoco uditi, intorno alle 22.30.
Pandolfino, la cui fortuna è stimata intorno ai 100 milioni di euro, era appena rientrato dopo essere stato a cena con la sorella e i di lei figli.
Gli assassini si sono presentati alla porta alle 22.19, secondo quanto verificato dalle telecamere di sorveglianza della zona. Non è chiaro se sono stati fatti entrare volontariamente o sotto minaccia. Fatto sta che quattro minuti e sei colpi di 9mm parabellum dopo, erano già fuori dalla casa.
Christian Pandolfino, che presumibilmente ha aperto la porta, è stato trovato morto al piano terra. Il cadavere di Ivor Maciejowski, invece, era al primo piano.
La casa era piena di opere d’arte di grande valore (i due erano collezionisti molto noti nel mondo dell’arte contemporanea maltese) e di oro. Eppure a una prima indagine non sembra mancare nulla. Anche la notizia diffusa subito dopo l’omicidio che i tre assassini siano scappati «con un borsone», sembra essere smentita.
Quello che invece è noto è che alle 22.23 i tre si sono dileguati su una macchina bianca rubata due anni fa (una Volkswagen Tiguan), con targa a sua volta rubata da un’altra macchina mesi fa a Paceville.
Tutti questi elementi hanno portato la polizia a credere che il duplice omicidio non sia il frutto di una rapina andata male, come si pensava in un primo momento, ma una vera e propria esecuzione. Le indagini ora si stanno concentrando sugli affari delle due vittime.
Christian Pandolfino, 59 anni, proveniva da un’agiata famiglia maltese. Dopo studi in medicina fatti a Londra aveva scelto per sé una carriera nel settore bancario, in particolare in banche d’investimenti. Andato presto in pensione era tornato a Malta con il compagno, Ivor Maciewski, per godersi la vita.
Ivor Maciewski, 30 anni, cittadino russo ma di origini ucraine e polacche, era stato pugile in giovane età per poi costruirsi una carriera nel mondo dell’arte contemporanea londinese. In parte artista, in parte mercante, aveva fondato la galleria on-line Thank You Editions, chiusa nel 2019.
I due erano entrambi body-builder, collezionisti d’arte contemporanea (Pandolfino anche di oggetti di antiquariato) e con la fedina penale immacolata.
A pochi giorni dall’omicidio sono in molti a pensare che difficilmente se ne verrà a capo.