Dodici persone sono state arrestate in Italia dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione Black Money per presunto riciclaggio di un totale di 75 milioni di euro, 38 dei quali attraverso un certo numero di paesi, tra i quali Malta.
Due degli arrestati sono finiti in carcere, mentre altri dieci sono agli arresti domiciliari. Altre 69 persone sono sotto indagine dei militari, che hanno anche intercettato e confiscato una somma pari a 205.000 euro.
Come riportato dal quotidiano The Malta Independent, i movimenti sospetti sono stati notati dalla polizia all’ufficio postale di Cerea, un paese in provincia di Verona. Gli investigatori hanno ricostrutito un meccanismo di false fatture emesse da una serie di società fittizie tramite sei cooperative con sede a Milano.
Secondo quanto riferito dai media italiani, le società in questione esistevano solo su carta, erano prive di uffici e gestite da un unico prestanome che emetteva fatture per importi elevati al fine di ottenere rimborsi fiscali poi “ripuliti” attraverso il versamento in appositi conti corrente registrati a nome di due persone ai vertici dell’organizzazione, finiti oggi in carcere in attesa di un processo.
Così facendo, circa 37 milioni di euro sono stati riciclati tramite gli uffici postali di Verona, Brescia e Bergamo, mentre altri 38 milioni di euro sarebbero stati dirottati all’estero tra Cina, Croazia, Ungheria e Malta.