Alle 14.15 un’abitazione di due piani è crollata a Santa Venera. Da allora i vigili del fuoco scavano senza sosta per cercare Miriam Pace, 54 anni, sepolta sotto i detriti.
Lo schianto, sordo, è avvenuto intorno alle 14.15 in Triq Joseph Abela Scolaro, a Santa Venera. Una palazzina di due piani è venuta giù di schianto, sbriciolandosi letteralmente all’interno dell’adiacente cantiere.
Già alle 14.30 le prime unità di emergenza hanno raggiunto il luogo della tragedia. Poco dopo, lungo la strada, le grida di un uomo: «Mia moglie! Mia moglie era a casa!».
Lui è Carmel Pace, distrutto crolla a sedere in mezzo alla strada, si rialza, cerca di raggiungere le macerie dove una volta c’era la sua casa, la sua vita: gli uomini della Protezione civile lo fermano. Ha un malore, viene portato via in ambulanza.
Rimasta sotto le macerie è Maria Assunta Pace, Miriam per gli amici, 54 anni, casalinga. Due figli, ormai indipendenti, Ivana Maria e Matthew. Anche per loro sono ore terribili.
Nel frattempo arriva il premier, Robert Abela, incontra i soccorittori.
Il luogo sembra colpito da una bomba, le squadre dei vigili del fuoco lavorano a mani nude, perché in questi casi usare macchinari pesanti è pericoloso. Cani dell’unità cinofila arrivano sul posto.
Il tempo passa… un’ora, due. Adesso sono tre ore che si scava senza sosta. Ma più passa il tempo, più le speranze si affievoliscono. E cresce la rabbia.
Sotto accusa l’adiacente cantiere, enorme. Non è la prima volta che a Malta crolla un palazzo per «colpa» di altri cantieri. Famiglie distrutte, vite spezzate. E nessuno che paga, mai.