Tutto è accaduto molti anni fa ma oggi diventa di estrema attualità: si tratta di informazioni dettagliate ricevute dalla polizia sul coinvolgimento di una “mafia maltese” nel traffico multimilionario di carburanti dalla Libia attraverso il Mediterraneo.
Le informazioni, come riporta il quotidiano Times of Malta, secondo le testimonianze raccolte da fonti vicine alla polizia, includevano i nomi di individui, in particolare uomini d’affari maltesi, libici e siciliani, insieme ai movimenti di due petroliere che navigavano tra Malta e la Libia, e i punti esatti dove il carburante illegale era stato caricato.
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“Tuttavia questi dettagli non hanno portato ad alcun arresto e a nessuna accusa. Nemmeno per Darren Debono, ex giocatore di calcio della nazionale maltese diventato poi uomo d’affari e arrestato di recente a Lampedusa dalla Guardia di Finanza italiana per un coinvolgimento nell’operazione Dirty Oil.
Il suo nome sarebbe arrivato diversi anni prima anche nelle scrivanie degli agenti maltesi. La stampa internazionale ha iniziato a parlare del contrabbando del combustibile libico subito dopo il crollo del regime di Gheddafi, e anche una relazione dell’ONU presentata al Consiglio di sicurezza, lo scorso anno, aveva riferito dell’operazione condotta attraverso Malta, riportando nel dettaglio i movimenti delle navi come la Barbosa Star e Bonu 5, gestite dalla società ADJ Trading, di proprietà di Debono e Fahmi Ben Khalifa.
Secondo gli investigatori delle Nazioni Unite, la Barbosa Star ha fatto diversi viaggi tra Libia e Malta, caricando migliaia di tonnellate di petrolio libico preso in contrabbando direttamente da un deposito all’interno del Grand Harbour.
Come se non bastasse, anche il procuratore generale libico, Sadiq Al-Sour, ha sollevato la questione all’inizio di quest’anno. In una conferenza stampa che annunciava l’emissione di mandati di arresto contro i dirigenti del petrolio libico sospettati di essere coinvolti nel traffico illegale, aveva chiesto una maggiore collaborazione delle autorità maltesi per fermare le operazioni.
Ma perchè, di fronte a tutto questo, da Malta non è arrivata alcuna reazione? Alcuni ex ministri hanno risposto in più occasioni di aver trasmesso alla polizia ogni informazione acquisita. Ma dalla polizia non è stata aperta nessuna indagine, e nemmeno sono arrivate spiegazioni sui motivi di tale inerzia.