Uno dei due pitbull che nella notte tra domenica 16 e lunedì 17 aprile hanno azzannato il loro padrone, è stato ucciso a coltellate durante l’aggressione dallo stesso Andre Galea.
A rivelarlo sono state alcune fonti che hanno parlato con Malta Today in merito a quanto accaduto quella sera in Triq Antonio Sciortino, a Msida.
L’episodio avrebbe avuto luogo attorno alla 1:30, davanti all’abitazione del 37enne, la stessa in cui tre anni fa perse la vita Inez Galea, l’anziana nonna dell’uomo, sbranata da altri due pitbull del nipote insieme al suo fedele chihuahua.
Secondo le ricostruzioni, a chiamare i soccorsi sono stati i vicini di casa del Galea, allertati dalle urla provenienti dalla strada. Sembra che il 37enne fosse in giro per una passeggiata con due dei suoi cani quando, per motivi ancora da chiarire, gli stessi si sono rivoltati contro di lui, costringendolo a trovare rifugio sul tetto di una macchina parcheggiata lì vicino, dove è stato azzannato alle braccia, al viso e alle mani.
Durante l’aggressione, testimoni oculari hanno riferito a Times of Malta che Galea avrebbe estratto un coltello trafiggendo a morte il più grande dei due pitbull, quello di colore bianco, portato poi via avvolto in un telo dai funzionari dell’Animal Welfare, e sul quale verrà ora eseguita un’autopsia, come confermato dal Ministero, mentre l’altro cane pare sia stato fatto rientrare in casa.
Ai quotidiani locali, i residenti della zona hanno dichiarato di essere da tempo a conoscenza della situazione di disagio presente nell’abitazione di Galea, almeno dalla morte dell’anziana nonna, quando emerse che i cani vivevano in cubicoli di mattoni sul tetto della casa, composta di parti non finite e altre attrezzate alla meno peggio.
A tutte le ore del giorno e della notte si sarebbero uditi i latrati dei cani che, a detta di tutti, incutevano “terrore”. Una situazione pare denunciata più volte alle forze dell’ordine.
Nella giornata di mercoledì, gli agenti dell’Animal Welfare insieme ai veterinari ed alle forze dell’ordine sono tornati nell’abitazione di Galea ed hanno prelevato 8 cani che «vivevano in pessime ed inadeguate condizioni» secondo quanto dichiarato a mezzo social dal Segretario parlamentare per il benessere degli animali, Alicia Bugeja Said, aggiungendo: «le istituzioni interessate faranno tutto il possibile per garantire giustizia».
Andre Galea, indagato per omicidio involontario per la morte di Inez Galea, si trova in ospedale, ricoverato in gravi condizioni.
Tutte da chiarire anche le circostanze che hanno consentito al 37enne, che sui social media si dipinge come un allevatore di cani di razza, di continuare a tenere dei cani – almeno 9 – nella sua proprietà, vista la tragedia che ha strappato la vita all’anziana nonna.
A tal proposito, in una dichiarazione diffusa nella serata di mercoledì 19 aprile, il Ministero fa sapere: «Confermiamo inoltre che i cani coinvolti nel caso di Iniz Galea nel 2020 non sono gli stessi cani coinvolti nel caso del 17 aprile 2023. Per quanto riguarda le notizie apparse sui media dove si diceva che la persona coinvolta nell’incidente di Msida fosse un allevatore clandestino di cani, il Ministero ha voluto confermare che ad oggi non è stata stabilita alcuna prova definitiva al riguardo, tuttavia le indagini a suo carico sono state, e sono tuttora in corso».