Un allevatore di cani, i cui pitbull sbranarono l’anziana nonna nel settembre del 2020, è finito in ospedale dopo essere stato attaccato a sua volta da due dei suoi cani nella notte tra domenica 16 e lunedì 17 aprile.
A raccontare l’accaduto sono stati i vicini di casa di Andre Galea, che a Times of Malta hanno riferito di aver assistito alla brutale aggressione che avrebbe avuto luogo attorno alla 1:30 di lunedì notte davanti all’abitazione del 37enne situata in Triq Antonio Sciortino, a Msida.
Allertati dalle urla dell’uomo, i testimoni avrebbero visto uno dei cani di colore bianco, probabilmente di razza pitbull, azzannare Galea alle braccia, al viso e alle mani, mentre un secondo cane di colore marrone correva libero in giro per la strada.
Sempre secondo i racconti, l’uomo avrebbe tentato di proteggersi e difendersi, trovando rifugio sul tetto di una vettura ricoperta da un telo, parcheggiata nella zona, dalla quale avrebbe sferrato dei calci al muso di uno dei due animali tentando la fuga. Nelle immagini condivise dai testimoni oculari con il quotidiano maltese, si intravedono ampie macchie di sangue ricoprire la vettura, segno delle lesioni provocate dal feroce attacco.
I vicini dell’uomo hanno riferito di aver chiamato la polizia, giunta sul posto in pochi minuti, a differenza degli agenti dell’Animal Welfare, che si sarebbero presentati circa un’ora più tardi, prendendo in custodia entrambi i cani attorno alle 3:45 di notte, dopo aver atteso che un veterinario procurasse dei sedativi.
Reagendo alla notizia, il Commissario per il benessere degli animali, Alison Bezzina, ha riferito a Times of Malta di essere “delusa” dal fatto che gli agenti non fossero equipaggiati con un fucile per la narcosi a distanza degli animali, nonostante per la somministrazione dei tranquillanti sia sempre necessaria la presenza di un veterinario.
Sempre Bezzina ha poi dichiarato a Malta Today di aver inviato una richiesta ufficiale al Dipartimento per il benessere degli animali, affinchè vengano effettuati dei test sui cani che dovranno verificare l’eventuale presenza di farmaci nel loro flusso sanguigno, per stabilire le ragioni che hanno portato gli animali a rivoltarsi in maniera del tutto anomala contro il proprietario.
Nel 2020, l’autopsia sul corpo della povera Inez Galea aveva confermato la morte sopraggiunta a causa dell’aggressione dei due pitbull del nipote, Maxie e Ċika, che ai tempi vivevano in cubicoli di mattoni sul tetto della casa, composti da parti non finite e altre attrezzate alla meno peggio, mentre la donna occupava il garage. Con lei perse la vita anche il suo fedele chihuahua, che la donna portava sempre in braccio.
Per questo, Galea fu accusato di omicidio involontario e tutti gli animali presenti nella sua proprietà erano stati affidati ad un’associazione animalista, mentre i due pitbull “assassini” erano stati probabilmente soppressi a conclusione delle indagini.
Nonostante ciò, nella proprietà dell’uomo sembrano ancora essere presenti otto o nove cani, come riferito dai vicini di casa del 37enne preoccupati per la salute degli animali.