Ancora una volta le autorità maltesi non hanno risposto alle richieste di soccorso lanciate dalla nave Life Support gestita da Emergency, che nelle scorse ore ha raggiunto la piccola imbarcazione con 78 persone a bordo, alla deriva nella zona Sar di Malta, rimasta senza carburante e che stava già imbarcando acqua.
Tra i migranti stipati sul gommone da 12 metri circa, tre donne (una delle quali incinta), 28 minori, tra i quali bambini di soli 9, 6 ed 8 anni, provenienti da Burkina Faso, Ciad, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea, Liberia, Niger, Nigeria, Mali, Sudan del Sud, Sudan, Somalia.
Secondo le dichiarazioni raccolte da Emergency e rilasciate da Eliza Sabatini, infermiera a bordo della Life Support, i sopravvissuti erano in viaggio da oltre 20 ore senza né cibo né acqua, tutti risultati debilitati e disidratati, secondo i primi accertamenti.
«Erano le 21:00 quando abbiamo ricevuto la segnalazione di un’imbarcazione in difficoltà e, quando siamo arrivati, abbiamo trovato il natante sovra stipato e alla deriva, senza possibilità di usare il motore perché era terminata la benzina» ha affermato Emanuele Nannini, capomissione della nave Life Support, aggiungendo che il gommone riportava già dei danni strutturali, quindi sono state avviate subito le attività di soccorso.
«Il natante si trovava nella zona ricerca e soccorso maltese ma Malta, pur essendo stata informata immediatamente, non ha coordinato le attività di soccorso né offerto un porto di sbarco sicuro» ha aggiunto Nannini, sottolineando che purtroppo i “viaggi della speranza” stanno continuando senza sosta dato che «Ci sono appena state segnalate altre due imbarcazioni in difficoltà a 3 ore di navigazione dalla nostra posizione e stiamo andando ad assisterle nella rotta verso nord in coordinamento con le autorità italiane».