Un’operazione congiunta tra le autorità di diversi Paesi europei, tra cui Malta, Italia e Francia, ha portato a galla una vasta rete di riciclaggio di denaro conducendo a oltre 100 perquisizioni e quattro arresti.
Al centro del racket un’organizzazione criminale russo-eurosiatica operante principalmente tra Riga e Berlino, coadiuvata da un istituto finanziario maltese accusato di facilitare attività illecite.
Secondo quanto emerso dalle indagini che hanno coinvolto oltre 460 agenti di polizia internazionali, dal 2015 l’ente sopracitato avrebbe riciclato circa 4,5 milioni di euro per un importo totale, stimato dalle autorità, che arriverebbe a toccare decine di milioni di euro.
Il modus operandi dell’organizzazione criminale prevedeva l’offerta di reimpiego dei proventi di azioni criminose attraverso una rete di imprese e persone fittizie che figuravano nel ruolo di amministratori di aziende che, però, non svolgevano vere e proprie attività commerciali.
Ad avviare le indagini ci hanno pensato le autorità lettoni nel 2021 a seguito del rilevamento di trasferimenti di denaro sospetti dalla Lettonia all’istituto finanziario maltese, già attenzionato dai distintivi tedeschi allertati da flussi finanziari sospetti collegati allo stesso ente.
Un racket profondamente remunerativo annientato grazie anche all’apporto fondamentale di Eurojust, l’Agenzia UE per la cooperazione giudiziaria che ha istituito un centro di coordinamento, finanziato un pool investigativo congiunto “battente bandiera” tedesco-lettone e fornito supporto in fase di esecuzione degli ordini di indagine europei, appoggiandosi all’analisi operativa e finanziaria ad opera di Europol.
Tra le coordinate maltesi a fornire un ruolo determinante nel mettere le mani sull’istituto finanziario fantasma ci ha pensato il dipartimento investigativo sui crimini finanziari e l’ufficio per il recupero dei beni della polizia che hanno partecipato attivamente all’operazione.