Nuova tegola per i protagonisti della lotta alla corruzione maltese con l’investigatore Anthony Scerri che, tornato alla ribalta per la maxi-perquisizione condotta a gennaio in casa dell’ex Primo Ministro Joseph Muscat, ha recentemente consegnato le proprie dimissioni per il ruolo di ispettore all’interno del Dipartimento investigativo sui crimini finanziari della Polizia dell’arcipelago.
Questa operazione, partita per dar seguito all’indagine anti-corruzione sull’accordo degli ospedali Vitals Global Healthcare (VGH) che vedeva coinvolto proprio Muscat aveva, già al tempo, sollevato diversi dubbi da parte dell’investigatore, preoccupato per la fuga di notizie che si era verificata.
Infatti, secondo fonti interne alla polizia, confermate in seguito da un post Facebook dell’ex parlamentare e avvocato Jason Azzopardi:
«Non ce la faceva più dell’attuale situazione nelle Forze di Polizia».
A tali parole Azzopardi ha fatto seguire un commento che gli è arrivato in forma anonima da un’agente di polizia, il quale confermerebbe ulteriormente il timore che Scerri fosse posto ai margini di un sistema che non sembra supportare o tutelare coloro che lavorano sodo nella lotta alla corruzione.
Entrato a far parte del corpo nel 2003, le dimissioni di Scerri avvengono cinque anni prima di poter beneficiare della pensione con una fonte interna alla polizia che a Times of Malta, inoltre, avrebbe affermato come l’ispettore sembrerebbe aver accettato una proposta lavorativa proveniente da un ente governativo.
Oltre al caso Muscat, infatti, Scerri figura tra i principali ispettori nel procedimento penale contro l’ex Commissario Europeo John Dalli e Ryan Schembri, il quale, è stato recentemente arrestato dopo una fuga internazionale durata diversi anni che gli è valsa le accuse di frode e riciclaggio di denaro:
Anche l’ONG Repubblika ha sollevato diverse preoccupazioni riguardanti le dimissioni di Anthony Scerri che, secondo l’organizzazione maltese, si ripercuoterebbero direttamente sul caso di riscossione di tangenti legato a John Dalli, le cui accuse, potrebbero incontrare ulteriori barriere ora che non vi è più l’ispettore a guidare l’operazione:
«I lunghi tentacoli della corruzione stanno funzionando in vari modi»
Dalla fuga di notizie e l’esodo del personale alla carenza di risorse dispensate negli ultimi anni alla polizia, i campanelli d’allarme che indicherebbero come questa situazione coinvolga svariate perplessità verso un servizio fondamentale per l’arcipelago che, da tempo, assiste sofferente ed inerme alle svariate dinamiche corruttive stagnanti negli alti piani del sistema politico e imprenditoriale maltese.
A maggior ragione, la notizia delle dimissioni di un volto come quello di Scerri, che ha dedicato la propria vita a lottare contro la corruzione, lascia perplesse anche le Forze di Polizia che, per stessa ammissione da parte del sindacato, in questo momento si trovano ad avere il “morale sotto i minimi storici”.