«Ripugnante che lo Stato voglia coprire la verità». È così che l’avvocato Wiliiam Cuschieri si è espresso in merito alla decisione del governo di respingere la richiesta di grazia avanzata qualche giorno fa dai suoi clienti, i fratelli Alfred e George Degiorgio, accusati dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
I Degiorgio avrebbero voluto la concessione del “perdono” in cambio di due informazioni molto preziose: una relativa a un ex ministro che avrebbe commissionato l’assassinio della coraggiosa reporter avvenuto nell’ottobre del 2017, e un’altra su un attuale ministro coinvolto nella fallita rapina alla HSBC del 2010.
Nella protesta giudiziaria presentata questa mattina da Cuschieri, è stato ribadito un concetto importante: le notizie in loro possesso erano dirette – ha detto il legale – e non per sentito dire.
I fratelli Degiorgio hanno sostenuto di non essere mai stati contattati dalle autorità affinché fosse valutata l’attendibilità delle loro affermazioni. L’avvocato Cuschieri ha poi evidenziato come, a suo parere, lo Stato preferisce prendere accordi con una persona che dispone solo di informazioni di seconda mano – il riferimento era al pentito Vince Muscat – e che afferma che «nessuno può negare la sua verità» rispetto alla verità oggettiva.
«Uno Stato normale – ha dichiarato Cuschieri – è obbligato a fare tutto il possibile per risolvere tutti i casi, a maggior ragione quelli molto gravi», ed ha aggiunto che lo Stato maltese «agisce per impedire che la piena verità venga conosciuta».
Come riporta maltatoday, l’avvocato ha inoltre affermato che «ciò che è veramente ripugnante è che lo Stato, o parte di esso, sia la mente o la parte coinvolta in un omicidio e in altri reati gravi, che faccia tutto quanto in suo potere per coprire ciò che i querelanti possono rivelare».