A meno di ventiquattro ore dalla morte di Karl Muscat, il procuratore generale trovato cadavere mercoledì pomeriggio nella sua residenza in Triq is-Sirk, a Swieqi, i primi risultati dell’autopsia sembrano aver rilevato che l’uomo è morto per insufficienza cardiaca.
Secondo quanto riportano i media locali, la polizia avrebbe affermato che le indagini effettuate sul corpo del 43enne originario di Rabat non mostrano segni di violenza o ferite riconducibili ad un’ipotetica aggressione.
Ulteriori analisi dovranno ora determinare le cause che hanno portato il cuore dell’uomo a cedere.
Karl Muscat era il figlio dell’ex segretario nazionalista Pierre Muscat, e a sua volta aveva tentato inizialmente di proseguire la carriera politica iniziata dal padre quando nel 2019 era diventato consigliere per il Comune di Rabat.
Il suo coinvolgimento in qualità di pubblico ministero dell’ufficio del procuratore generale in alcune indagini di alto profilo legate a riciclaggio di denaro avevano fatto circolare molte voci su un possibile omicidio, smentite quasi subito dalle dichiarazioni della polizia, che già ieri aveva affermato di non aver rilevato evidenze che avrebbero visti coinvolti soggetti terzi.