Dopo i sospetti su una possibile emissione di un mandato di arresto europeo (MAE) da parte delle autorità maltesi, il volto di Jomic Calleja Maatouk è comparso nell’elenco dei fuggitivi più ricercati d’Europa, come si evince dalla scheda presente sul sito dell’Europol.
Il 37enne, ricercato per non essersi presentato in tribunale e per non aver rispettato le condizioni legate alla libertà su cauzione, si era dileguato nel nulla attorno alla metà di agosto insieme alla moglie Marzia Maatouk, 23 anni.
Lo scorso luglio Jomic Calleja Maatouk era stato condannato a scontare 5 anni di carcere per aver importato a Malta del C-4, potente esplosivo al plastico di utilizzo militare, ed aver tentato di acquistare polonio 210, ricina e l’oppioide sintetico Fentanyl sul dark web. Sulla scheda diffusa dall’Europol, oltre alla condanna, viene citata anche la confisca di 51.000 euro.
Tuttavia, malgrado in tribunale fosse emersa la “pericolosità” del soggetto, definito dal magistrato «un’arma letale pronta a colpire in ogni occasione», al 37enne era stata concessa temporaneamente la libertà su cauzione in attesa della sentenza di appello alla quale si era rivolto contestando la condanna, soggetta però a rigorose condizioni imposte dal tribunale, come l’obbligo di firma.
«Si ritiene che Jomic Calleja Maatouk sia fuggito dalle isole maltesi e, secondo le ultime informazioni, è in compagnia di una donna, vale a dire Marzia Marimar Calleja Maatouk» scrive Europol, confermando i sospetti avanzati sempre la scorsa settimana, dopo che la famiglia della giovane donna non era più riuscita a rintracciarla sul telefonino facendo scattare l’allarme alle autorità che, nei giorni successivi, avevano perquisito la casa della coppia trovandoci solamente i loro otto cani ed un volatile, oltre a tracce che avevano fatto presagire ad una rapida “fuga”, che ora sembra aver trovato fondamenta.
Lo scorso mese di luglio, anche Marzia Maatouk era stata condannata a scontare 15 mesi di prigione per il suo coinvolgimento in un caso legato al possesso di cannabis, in circostanze che non ne denotavano un utilizzo personale. Era stata fermata dalla polizia nel 2019 mentre viaggiava a bordo di un’auto in compagnia dell’uomo, ai tempi suo fidanzato, ed una perquisizione del mezzo aveva portato al ritrovamento della droga.
Entrambi erano liberi su cauzione, dopo aver fatto appello alle sentenze che li hanno dichiarati colpevoli e condannati alla prigione.