«Il femminicidio sarà introdotto nel nostro codice penale». Ad annunciarlo, martedì mattina, il Primo Ministro Robert Abela, dopo una riunione di gabinetto in cui si è deciso di approvare una modifica agli emendamenti per «rafforzare la nostra lotta contro la violenza di genere».
La notizia va quindi a smentire le dichiarazioni del ministro della Giustizia Edward Zammit Lewis, rilasciate qualche giorno dopo il brutale omicidio di Paulina Dembska, la giovane donna ripetutamente violentata e strangolata lo scorso 2 gennaio agli Independence Gardens di Sliema. La preoccupazione sollevata dalla comunità locale e da diverse ONG in difesa dei diritti delle donne, aveva messo pressione al Governo, puntando un enorme faro sulla questione dell’omicidio di genere.
Zammit Lewis si era affrettato a ribadire che il codice penale non doveva essere modificato sulla base delle reazioni “a caldo” di ciò che succede nella società, sottolineando che comunque a Malta il reato di omicidio è già punito con il carcere a vita, quindi per questo non c’era bisogno di fare distinzione di genere.
A tutto ciò si erano aggiunte anche le dichiarazioni della Polizia, che in una conferenza stampa prima dell’apertura del processo di Abner Aquilina – il principale sospettato dell’omicidio di Dembska -, aveva affermato che «l’uccisione della ragazza non è stata premeditata, non è stata uccisa in quanto donna e, di fatto, non si tratta di femminicidio».
La “superficiale” quanto frettolosa presa di posizione della Polizia aveva fatto indignare la comunità locale, che prima ha riversato sdegno e rabbia sui social, per poi scendere in piazza chiedendo giustizia per le donne vittime di violenza.
Quanto comunicato da Abela questa mattina, va però a spazzare via la preoccupazione ed il malcontento generale che si trascinano ormai da un mese, ed anche se al momento non ci sono molti dettagli in merito, il Primo Ministro assicura che «li forniremo nei prossimi giorni; siamo ora in attesa che l’iter parlamentare inizi il prima possibile».