«Salviamo Gozo».
Ieri la vita tranquilla dell’isola ha subito una scossa per la protesta di decine di persone che sono scese in piazza per dire “no” a una cementificazione che starebbe distruggendo il paesaggio.
Una contestazione simile si era tenuta nello stesso luogo il mese scorso.
La manifestazione è stata sostenuta da “Flimkien għal Ambjent Aħjar” (FAA) che chiesto la conservazione del patrimonio, della qualità della vita e delle bellezze di Gozo.
I manifestanti hanno esibito diversi cartelli e striscioni con le scritte “Stop alla distruzione di Gozo” e “Giù le mani da Gozo”.
Per i vertici della FAA «un fantastico gruppo di persone, di tutte le età, si è riunito per esprimere quanto amano Gozo e quanto deplorano la sua profanazione. Gozo deve essere protetta per le generazioni future e non trattata semplicemente come una mucca da soldi per i costruttori».
La FAA ha inoltre attaccato anche le autorità che si occupano di pianificazione e ambiente che invece di difendere il territorio e proteggere il patrimonio naturale, consentono la realizzazione di ulteriori costruzioni.
L’associazione ambientalista ha affermato che «i gozitani dovrebbero difendere i loro diritti per ottenere una qualità di vita decente e per un ambiente migliore, e per aumentare la consapevolezza dell’eccessivo sviluppo che sta minacciando l’isola. Basta con la distruzione totale di edifici e paesaggi storici e con l’erosione della qualità della vita. Dobbiamo smetterla ora».
Per gli ecologisti occorre evitare ciò che è già accaduto a Malta, la gran parte della quale – a loro dire – è stata rovinata e umiliata da uno sviluppo incontrollato.