Gli investigatori maltesi affermano di aver identificato i possibili mandanti dell’uccisione della giornalista Daphne Caruana Galizia.
Gli investigatori che stanno guidando le indagini hanno confidato al Sunday Times che l’inchiesta su chi ha commissionato l’autobomba è in una «fase molto avanzata», con i principali sospettati ora identificati.
Gli investigatori ritengono che queste persone avessero diversi motivi per portare a termine l’assassinio ed abbiano deciso di contrattare i tre uomini accusati di aver piantato e innescato la bomba.
Le fonti non hanno dato alcuna indicazione su chi siano i sospettati o se provengano dal mondo criminale, economico o politico.
Gli investigatori dicono di essere in costante contatto con l’Europol riguardo al caso, e nelle ultime settimane questo contatto si è intensificato in modo significativo.
Altri funzionari maltesi coinvolti nell’analisi delle transazioni finanziarie hanno affermato che è in via di definizione una serie di prove documentali, tuttavia non ancora concrete.
Gli investigatori dicono di avere ulteriori prove in mano ma non hanno divulgato ulteriori dettagli.
Secondo un rapporto appena rilasciato, il commissario della polizia Lawrence Cutajar ha indicato agli eurodeputati che stanno esaminando lo stato di legalità dell’isola che l’investigazione sull’omicidio ha raggiunto un livello delicato.
Nel frattempo, Vincent Muscat ed i fratelli Alfred e George Degiorgio sono detenuti da 11 mesi, in seguito al loro arresto del 4 dicembre nell’ex deposito di patate trasformato in quartier generale criminale a Marsa.
I procedimenti giudiziari contro i tre hanno finora dimostrato come la polizia, lavorando con agenti dell’FBI, usasse i dati dei telefoni cellulari e delle telecomunicazioni per scoprire come la bomba fosse stata fatta detonare e da chi.
Le fonti hanno vanamente sperato in passato che uno dei tre uomini collaborasse con gli investigatori nel tentativo di trovare i mandanti dell’omicidio.
Tuttavia, tutti e tre gli uomini sono rimasti a bocca chiusa durante gli interrogatori.
In seguito a quanto riportato da Times of Malta, Stephen Grey, giornalista della testata investigativa Reuters, smentisce completamente quanto indicato dal giornale maltese.
Grey, in un comunicato via Twitter, dice di esser stato messo a conoscenza da una fonte autorevole che la notizia è falsa, non si è ancora trovato il mandante e tutte le piste sono ancora aperte.
In linea con quanto espresso dal giornalista di Reuters sono le parole di Matthew Caruana Galizia, riportate anch’esse tramite Twitter.
Il vincitore del premio Pulitzer, figlio della scomparsa giornalista, indica come la mole più significativa delle evidenze sul caso siano chiuse all’interno di una borsa chiusa ed ancora non aperta.
Sia polizia che Europol gli hanno confermato entrambe di non aver analizzato alcun dato dei disposi confiscati ai sospetti.