I risultati di un sondaggio condotto nei primi giorni di marzo tra 649 intervistati da Malta Today, ha dato un esito interessante.
In linea generale le opinioni contrarie all’attività venatoria si attestano al 42,4%.
Il 24,4% sarebbe favorevole alla caccia, ma una parte consistente della cittadinanza si mostra neutrale (28,9%) o incerta (3,5%).
A influenzare i dati del sondaggio sarebbero almeno tre distinti aspetti: l’appartenenza politica, l’età e l’area geografica.
L’appartenenza politica
L’opposizione all’attività venatoria è più alta tra gli elettori del PN: 49,9%. Più tolleranti i laburisti: 33,6% .
Età
Il sostegno alla caccia è più forte tra le persone tra 36 e 50 anni (28,7%), mentre nelle fasce fra i 51 e i 65 anni e fra i 16 e i 35 l’opposizione particolarmente marcata (rispettivamente 45,7% e 45,5%).
Area geografica
Il maggior numero di sostenitori della caccia si concentra nella regione occidentale e tra gli abitanti di Gozo, entrambe aree rurali e sede di comunità di cacciatori.
Nella regione occidentale, il 34,5% delle persone guarda con simpatia alla caccia, mentre il 38,1% è contrario.
A Gozo, il 32,4% è favorevole, mentre il 40,4% è contrario.
È nella regione industrializzata di Southern Harbour che troviamo il minore consenso (19,5%), ma anche la maggior percentuale di disinteressati alla vicenda (34,7%).
La regione settentrionale è quella che si oppone maggiormente con il 47,7%, seguita dalla regione urbana del porto settentrionale con il 45%.
Ci si chiede dunque come mai nonostante la forte opposizione sia passato il consenso alla stagione di caccia primaverile.
Il referendum del 2015 ha dato un risultato di 50,4% a favore e 49,6% contrari, con un’affluenza del 74,8%.
Stando al Malta Today, il risultato pende a favore dei cacciatori perché sono riusciti a influenzare gli elettori neutrali.
La comunità pro-caccia sarebbe una minoranza, dunque, ma sono i cittadini neutrali e indecisi a determinare il risultato finale.