La scena che si lasciò alle spalle fu terribile: sette ragazzi feriti, uno dei quali morirà poco dopo l’impatto fatale.
Michael Caruana Turner, 24enne di Birkirkara, è stato condannato a tre anni e interdetto alla guida per gli altri due successivi perché riconosciuto colpevole di aver ucciso un olandese di 19 anni, Tim Scholten, travolgendolo con la sua auto a Balluta. Dovrà pagare anche quasi 3.400 euro di spese processuali.
L’incidente è avvenuto il 6 luglio del 2018, quando erano quasi le 5 del mattino.
Quella notte Caruana Turner, istruttore in una palestra, si era messo alla guida nonostante fosse ubriaco: alla velocità di circa 100 chilometri orari era salito sul marciapiede investendo una comitiva di giovani, di età compresa tra i 19 e i 24 anni.
Nell’impatto le ferite più gravi le aveva riportate il povero Tim, morto qualche giorno dopo in ospedale. Le conseguenze furono meno gravi per due ragazzi inglesi e tre olandesi.
Nel corso del processo, Caruana Turner ha ammesso che la sera della tragedia aveva bevuto una birra e sei shot di tequila.
Nella sentenza emessa dal giudice Gabriella Vella si legge:
«Anche se l’imputato non si sentiva in grado di guidare, è salito in macchina e ha guidato da Paceville verso Balluta, passando per Gorg Borg Olivier Street, St. Julian’s. Stava guidando ad una velocità di circa 100 km/ e ad un certo punto ha tagliato il marciapiede sul lato sinistro della strada, ha montato il marciapiede, ha distrutto gli arredi stradali e gli alberi che si trovavano su detto marciapiede e ha falciato un certo numero di pedoni che camminavano sul marciapiede mentre tornavano a casa».
I giudici non hanno voluto concedere nessuna attenuante, come si spiega nella sentenza: «Il fatto che l’imputato stesso fosse relativamente giovane quando è avvenuto l’incidente e che abbia un certificato penale pulito, non minimizza in alcun modo l’effetto di ciò che ha fatto. Il fatto che l’imputato provenga da una famiglia stabile e sembri anche avere un lavoro stabile e cerchi anche aiuto per venire a patti con quanto accaduto, non lo rende in alcun modo meno responsabile e colpevole della sua negligenza, imprudenza e pericolosità guida».
In passato Caruana Turner ha manifestato il suo dispiacere per quanto era accaduto, fino ad arrivare ad ammettere: «Mi odio perché è morto a causa mia. Non riesco a perdonarmi. Mi dispiace per tutte le persone coinvolte».
La vicenda è indubbiamente penosa, ma contiene anche un elemento che non può non essere menzionato: quando seppero che non c’erano più speranze, i genitori di Tim Scholten autorizzarono l’espianto degli organi.