Due giovani uomini, Masab Kanan (24enne di origine siriana) e Mohamed Mustafa Abdalla Almagbri (30enne di origine libica), sono comparsi in tribunale per rispondere di oltre venti capi d’accusa tra cui quello di aver drogato, sequestrato e derubato diverse persone a Paceville. Secondo gli inquirenti, i due avrebbero agito tramite uno schema ben preciso, che finora avrebbe irretito già una decina di vittime (ma la lista potrebbe essere ben più lunga), tutte “alleggerite” di migliaia di euro.
Il caso è emerso lo scorso 23 dicembre, quando un uomo si è presentato in caserma dichiarando di essere stato derubato dopo aver incontrato due individui, apparentemente stranieri, nella zona di Pendergardens a Paceville. La vittima, stando ai resoconti dei media locali, ha raccontato di aver iniziato a parlare coi due prima di perdere completamente i sensi per poi risvegliarsi all’interno di un furgone in una località sconosciuta.
Dopo aver perso nuovamente conoscenza, l’uomo si è ritrovato in un’area isolata di Marsa, trascinato fuori dal veicolo dai suoi aggressori. Gli erano stati sottratti il portafoglio, il telefonino e un orologio di valore, ed eseguite transazioni non autorizzate con la sua carta per un totale di 3.000 euro circa, parte dei quali bonificati a una donna residente a Gozo.
Il 3 gennaio, una seconda vittima ha denunciato un’esperienza simile. Anche in questo caso, l’uomo aveva incontrato due individui a Paceville che gli avevano offerto da bere, prima che perdesse conoscenza. Si è risvegliato a Pembroke, derubato e disorientato.
Le indagini delle telecamere di sicurezza hanno confermato che i due sospetti corrispondevano agli stessi del precedente episodio, portando gli inquirenti a delineare chiaramente il modus operandi criminale: drogare le vittime, derubarle e abbandonarle in luoghi remoti.
La polizia, insospettita dalle analogie dei due casi, ha inoltre esaminato ulteriori denunce identificandone almeno tre che riportavano le medesime dinamiche.
Kanan è stato arrestato a Qormi, Almagbri a St. Julian’s e, durante la perquisizione della stanza d’hotel in cui i due avrebbero soggiornato, le autorità hanno recuperato numerosi oggetti rubati, tra cui un telefonino e un orologio dal valore di 10.000 euro, si dice appartenenti a una delle vittime.
I due sospettati sono stati accusati di ventitré capi d’accusa, tra cui furto aggravato, sequestro di persona, uso improprio di dispositivi elettronici e possesso di sostanze stupefacenti. Ad Almagbri è stato anche contestato il reato di recidiva.
Durante l’udienza, la difesa non ha presentato alcuna richiesta di libertà su cauzione, pertanto il 24enne ed il 30enne rimarranno in custodia cautelare in attesa che sul caso proseguano le indagini, con gli inquirenti già al lavoro nel cercare di identificare altre presunte vittime.
(immagine di archivio, credits: Terry Caselli Photography)
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