Un uomo di 39 anni di Swieqi è stato posto in custodia cautelare con l’accusa di aver molestato e violentato la figlia minorenne della sua ex compagna.
I fatti risalirebbero a otto anni fa, venuti a galla solo quando la ragazzina, ora 15enne, ha deciso di sporgere denuncia alla polizia raccontando quanto avrebbe subito nel 2016 dall’allora fidanzato di sua madre che inizialmente avrebbe abusato di lei, fino ad arrivare a stuprarla con il passare del tempo.
I controlli medici effettuati da dei ginecologi nell’ambito dell’inchiesta indetta sul caso dalla magistratura, fecero emergere che le parti intime della minorenne erano state effettivamente violate. Nel corso del procedimento, la stessa raccontò i dettagli dei presunti abusi subiti e sul caso furono chiamati a testimoniare anche i suoi genitori. Ne seguì l’arresto del sospettato che però, successivamente, fu rilasciato su cauzione.
Comparso in aula nella giornata di venerdì, il 39enne si è dichiarato non colpevole di stupro, abusi sessuali e corruzione di minore, atti sessuali non consensuali, molestie e aver instillato nella giovane il timore di subire violenza.
La difesa ha fatto richiesta per ottenere la libertà su cauzione trovando l’opposizione dell’accusa a causa della grave natura dei reati e del fatto che la presunta vittima e la sua famiglia devono ancora essere chiamati a testimoniare in questo procedimento.
Sebbene in precedenza non avesse infranto le disposizioni del tribunale, pare che di recente l’imputato abbia tentato di mettersi più volte in contatto con la madre della minorenne inviandole numerosi messaggi WhatsApp. Per questa ragione e per il pericolo di contaminazione delle prove, la corte ha disposto l’ordine di custodia cautelare per il 39enne, vietato la pubblicazione dei nomi dei soggetti interessati alla vicenda e emesso un ordine di protezione a favore della presunta vittima e della sua famiglia.